Castellanza, casa dei castagni «Sono ingiuste quelle critiche»

La gestione della Casa tra i castagni, comunità socio assistenziale per minori, è passata ad un’associazione formata da Fondazione Moroni e Solidarietà famigliare, due storiche realtà castellanzesi. Le polemiche non sono mancate.

Nello scorso consiglio comunale (Pd – Amiamo Castellanza) aveva espresso alcune perplessità. «Mi sembra che si sia cercata la soluzione casalinga che potrebbe essere non così idonea» aveva detto il consigliere denotando anche la mancata comunicazione del cambiamento ad un fruitore del servizio come il Comune di Legnano. «Così si gettano ombre su una questione delicata», aveva subito replicato il vicesindacofacendo presente che i nuovi gestori erano stati scelti tramite bando pubblico e una commissione esterna di esperti.

Intervengono ora il presidente della Fondazione Moroni, , e quello di Solidarietà famigliare, . «Come si può criticare aprioristicamente, – si domandano – senza conoscere il nostro lavoro, senza essere mai venuti a chiederci né spiegazioni né se avessimo biaogno di una mano? Le critiche devono essere costruttive. Quelle rivolteci sono del tutto gratuite».

I due presidenti parlano di «strumentalizzazione dei casi sociali» e non escludono azioni giudiziarie. Bulgarelli sottolinea che le due realtà contano in totale 110 dipendenti e 140 volontari, erogano servizi alla persona a 180 assistiti dai più piccoli agli anziani. «Il piano educativo nella Casa tra i castagni – dichiara – è individuale e volto a far tornare il minore alla normalità e ad essere reintegrato nella comunità di appartenenza. Per noi è un impegno sociale. Se fare business vuol dire dare qualità e quell’attenzione che si dà in una famiglia, allora sì, facciamo business, un business sociale per dare il meglio ai ragazzi e alla comunità castellanzese». 

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