BESOZZO Anche Bossi diventa un barbaro sognante. E incorona Roberto Maroni quale suo successore. Non in una sede ufficiale di partito, né in un palazzo del potere. Il passaggio di consegne che si è concretizzato nelle parole del presidente federale della Lega Nord Umberto Bossi «al congresso federale voto per il bene della Lega. Roberto Maroni è il bene della Lega» sono state pronunciate in un giardinetto.
La domanda che gli viene fatta: «Lei voterebbe Maroni come segretario?».
E il Senatùr non esita: «Io voto per il bene della Lega. Maroni è il bene della Lega». E poi aggiunge: «Io e Maroni parliamo sempre da amici, non c’è bisogno di passaggi formali se bisogna decidere una cosa. Quando è nata la Lega eravamo io e lui, sono le cose che lasciano il segno».
Bossi ha rammentato come Maroni fosse tra i confondatori della Lega, un passaggio importante, visto che sembra che in questi mesi il cerchio magico, in particolare il senatore Giuseppe Leoni, avrebbe tentato di non riconoscere Maroni come uno della prima guardia. Smentito da Bossi.
L’appuntamento formale per la successione è quello del 30 giugno, il congresso federale. Maroni non si è finora esposto sulla sua candidatura, ma un suo stretto collaboratore ci dice: «Chiaramente si candida. È il passaggio ovvio, e lo sa anche lui, altrimenti il lavoro fin qui svolto verrebbe vanificato».
Parlando dal palco, Bossi riceve un’ovazione di applausi quando parla dei figli: «Ho sbagliato a farli entrare in politica così giovani e a quei livelli. Un giovane si può ritrovare circondato da brutta gente. Loro sono entrati nella Lega dopo che sono stati male, perché volevano aiutarmi». Poi attacca Belsito: «Ha consegnato la Lega a tutti i servizi segreti del mondo mandando i soldi a Cipro, che è nella black-list. Se me lo avesse detto, gli avrei urlato: “Sei un pirla”». «Voleva fare un dossier contro Maroni per dirmi che prendeva i soldi. Ma è assurdo. Ha preso una barca a vela, certo facendo l’avvocato e il ministro, se risparmia, qualche soldo ce l’ha. E poi l’ha presa con degli amici. Si vede che non aveva abbastanza soldi».
Maroni garantisce che «la pulizia andrà avanti» e parla anche degli altri partiti: «Casini disfa e non sa cosa vuole fare. Alfano dice che farà la rivoluzione. Tutti vogliono cambiare identità, simbolo, nome, insomma cambiare tutto. Non abbiamo bisogno di questi trucchetti. Noi siamo orgogliosamente leghisti e la nostra ambizione è fare della Lega il primo partito della Padania».
s.bartolini
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