LAVENA PONTE TRESA «La crisi della Società di navigazione del Lago di Lugano sarebbe un brutto colpo per l’attrattiva turistica di tutta la fascia di confine». È preoccupato il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Pietro Roncoroni. Le sirene d’allarme che risuonano da oltre confine, infatti, si sentono anche nella cittadina rivierasca che con Porto Ceresio rappresenta l’attracco italiano della tratta. Perché il rischio è concreto: con l’obbligo di contribuire al risanamento della Cassa pensione Ascoop, alla quale è affiliata la maggioranza delle imprese di trasporto concessionarie svizzere, la Snl dovrà gioco forza iniettare progressivamente della liquidità.
Quattro 4 milioni di franchi entro il 2020, di cui 3,2 milioni tra il 2009 e il 2010. Esborso che costringerà la navigazione a “bruciare” faticose risorse messe da parte per rinnovare la flotta. Così, senza l’aiuto dell’ente pubblico, l’anno prossimo la Snl rischia di non avere risorse sufficienti per garantire i collegamenti, con la possibilità, se non giungeranno aiuti, di cedere la concessione della flotta a nuovi acquirenti. E le indiscrezioni guardano proprio verso l’Italia
con una gestione tricolore che prenderebbe il posto di quella rossocrociata nel lago di confine. Una storia ultracentenaria a rischio e non per problemi propri ma legata al conto della crisi, più esattamente alle perdite registrate dal secondo pilastro, ovvero dal fondo della previdenza. «Il problema è reale – chiarisce Roncoroni – anche se con i vari accordi internazionali la navigazione del lago Ceresio è di competenza svizzera. Certo che lo stop ipotizzato ai collegamenti sarebbe un danno enorme a tutta l’area lacustre che sta virando sensibilmente verso il rilancio turistico. Con i collegamenti via battello che rappresentano al contempo un mezzo e un’attrattiva».
E anche i bilanci suffragano questa tesi con quello del 2008 che è stato archiviato in attivo e che grazie a nuove proposte turistiche ha contenuto il calo dei biglietti staccati nonostante la crisi globale. «L’augurio – sottolinea il sindaco – è che non si interrompa questo processo e che governo e autorità elvetiche facciano il possibile per garantire la sopravvivenza di questo servizio». Ma non solo. Perché il primo cittadino di Lavena Ponte Tresa lancia anche un appello alla Società. «Credo che il rilancio possa innestarsi anche sul confronto con le amministrazioni italiane – conclude Roncoroni -: un tavolo di lavoro per migliorare le offerte e modularle a seconda delle necessità. Per fare una vera rete che punti alla sviluppo del lago di Lugano».
b.melazzini
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