– Lince ha chiuso gli occhi. L’apparecchio in grado di “stanare” le auto senza assicurazione giace nel magazzino della Polizia locale. Fermato dalla burocrazia.
Acquistato a settembre 2014 e presentato alla stampa in pompa magna, l’apparecchio è in grado di leggere le targhe delle auto. E di confrontarle con il database di Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicurative. Verificando così in tempo reale se il veicolo è regolarmente assicurato e revisionato. E segnalando eventuali violazioni via tablet ad un agente appostato a poche centinaia di metri.
A fine settembre, durante la prova offerta a taccuini e telecamere lungo viale Milano, nel giro di un’ora furono 55 le auto segnalate. Così tante che la Polizia locale non fu in grado di fermarle tutte per le verifiche del caso e l’eventuale multa.
Solo un ricordo, però. Oggi, infatti, l’apparecchio prende polvere nel magazzino del comando di via Ferraris. «Hanno bloccato il servizio fornito da Ania e hanno trasferito le competenze alla Motorizzazione civile»,
spiega il comandante della Polizia locale .
Detto altrimenti, l’associazione delle assicurazioni non è più competente in materia. E quindi il suo database non è più accessibile. Ora bisogna che Lince faccia il raffronto con quello della Motorizzazione. Ma è qui che iniziano i problemi. I server del dipartimento dei trasporti, infatti, richiedono ad ogni interrogazione l’inserimento di un codice alfanumerico. È più o meno la stessa cosa che succede quando si registra una casella di posta elettronica. La misura serve a garantire che a operare la richiesta sia un essere umano e non una macchina.
Il guaio è che, ora che l’operatore ha inserito il codice per effettuare l’interrogazione, l’auto ha già superato il posto di blocco. Grazie alla burocrazia, dunque, lo strumento che avrebbe dovuto permettere di arginare il fenomeno delle auto senza assicurazione è di fatto inutilizzabile.
«È un problema generale – la difesa del comandante Lotito – ho sentito i colleghi della zona che hanno un Lince in dotazione (Somma Lombardo e Arsago Seprio, ndr), anche loro stanno vivendo le stesse difficoltà». Un intoppo burocratico che dallo scorso 1° febbraio, quando cioè Ania ha chiuso l’accesso al proprio database, ha… accecato i Lince.
Enet Solutions, l’azienda gallaratese che li produce, sta lavorando ad una soluzione. O almeno così garantisce Lotito. Abbiamo provato a contattare la società: la risposta è stata che il responsabile ieri non era in ufficio. Nessuno, però, ha richiamato la redazione. Certamente i tecnici sono al lavoro. E i vigili restano in attesa.