Brebbia, attacco alla Lega. Grida, petardi e scritte. Nel mirino due candidati

Il gesto - Esplosione l’altra notte sotto la casa di Alessandro Porrini

– «Leghisti, fascisti». Prima il grido, poi il boato che ha scosso i vetri dell’abitazione di al civico 5 di via Lunga a Brebbia. Il dettaglio lo ha rivelato lo stesso candidato ventenne nella lista “Eccoci per Brebbia”, sostenuta da Lega Nord, Fratelli d’Italia e impegno civico. Porrini è uno dei candidati nella lista guidata da , candidato sindaco per Brebbia alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno.

Secondo quanto dichiarato agli agenti della Digos della Questura di Varese dallo stesso Porrini il fatto è avvenuto intorno allo 1.50 della notte tra mercoledì e giovedì. Ignoti, per ora, hanno lanciato un grosso petardo contro l’abitazione del candidato, dove Porrini vive con i genitori, rivendicando poi il fatto con una scritta lasciata sul muro.
Porrini era da poco rientrato da una riunione politica, come ha dichiarato alla polizia di Stato, quando ha sentito quelle grida: «leghisti, fascisti». Quindi lo scoppio. Ieri mattina si parlava di bomba carta, addirittura, ma gli accertamenti hanno stabilito che contro l’abitazione del candidato è stato lanciato un grosso petardo che non ha fortunatamente fatto danni o ferito persone.

L’intera situazione porterebbe a pensare a un’aggressione di matrice antagonista. Sul muro dell’abitazione di Porrini, che ieri mattina è apparso comprensibilmente spaventato, è apparsa la scritta, tracciata in rosso, Mussolini Salvini uguali Magni Porrini. Che si tratti di un’aggressione di matrice politica, per ora, restano pochi dubbi.
Di fatto la lista “Eccoci per Brebbia”, visti i partiti che la sostengono, è collocabile in un’area di centrodestra. La polizia ieri mattina ha eseguito dei sopralluoghi.

Il tratto di via Lunga dove si trova l’abitazione di Porrini non è videosorvegliato direttamente.
Tuttavia lo sono alcune strade nelle vicinanze che gli attentatori potrebbero, e probabilmente lo hanno fatto, aver percorso per raggiungere il loto obbiettivo. Si tratta ora di visionare i filmati a caccia di volti noti o meno noti o di targhe automobilistiche che potrebbero fornire indizi utili all’identificazione di chi ha agito.
Inevitabilmente, visto la natura politica che sembrerebbe connotare il fatto, le prime verifiche gli inquirenti le stanno eseguendo in ambienti avversi a quello del centrodestra.

Si batte la pista degli antagonisti, o di persone connesse a gruppi di estrema sinistra, anche se questa non è la sola ipotesi. Con Porrini gli inquirenti stanno cercando di individuare persone con le quali il ventenne possa avere dei confronti politici accesi. O persone con le quali potrebbe avere avuto dei diverbi per questioni personali che potrebbero aver utilizzato la scusa politica per agire depistando l’interesse degli inquirenti con quella scritta sul muro.
Le grida prima dello scoppio, però, sembrerebbero indicare una connotazione assolutamente politica dell’accaduto.