Expo 2015, la grande rincorsa: a poco più di un anno dall’evento, il piatto piange. E Maroni chiede 2,2 miliardi ai ministri del governo Renzi: di questi quattrini, un miliardo e 200 milioni riguardano opere che toccano il nostro territorio. O meglio, che arriveranno a compimento dopo Expo.
Il tempo stringe e, dopo la beffa del Salva-Roma, il governatore Roberto Maroni chiede al Governo di mettere in sicurezza, per quanto possibile al netto dei ritardi, la buona riuscita di Expo 2015.
Ieri a Milano c’erano quattro ministri del Nord (i lombardi Maurizio Lupi e Maurizio Martina e gli emiliani Dario Franceschini e Federica Guidi): a loro Maroni ha consegnato una corposa ”lista della spesa” di risorse da destinare alla Lombardia.
«Vogliamo risposte certe e rapide, altrimenti non ce la facciamo» ammette il governatore.
Al primo punto ci sono le infrastrutture: 1,6 miliardi di euro per salvare il salvabile e mettere in carreggiata anche quegli interventi che sicuramente arriveranno fuori tempo massimo.
A partire da Pedemontana: per non bloccarla al primo svincolo servono i 480 milioni di euro di defiscalizzazione già promessi dal governo Letta. Ma c’è anche il potenziamento della ferrovia Rho-Gallarate, con il triplicamento dei binari tra Vanzago e Gallarate e la realizzazione del raccordo Y di Busto Arsizio per l’interscambio diretto tra le linee Rfi e Nord: in tutto 402 milioni di euro.
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