SESTO CALENDE La prima perizia effettuata dopo il rogo, innescato da un fulmine, che ha interessato il campanile romanico della chiesa di San Donato fa tirare un sospiro di sollievo. Il danno sembra essere fortunatamente circoscritto. Ieri alle 15 si è svolto un incontro tecnico sul sito per stabilire se dichiarare nuovamente agibile la chiesa e la torre campanaria.
Al sopralluogo erano presenti il prevosto don Luigi Ferè, don Roberto Dimarno dell’Abbazia, l’ingegnere incaricato dalla curia Piero Poletti di Borgomanero, l’assessore ai Lavori Pubblici Raffaele Bertona con il responsabile del settore urbanistica Emanuela Cornacchia e della Protezione Civile Daniela Rovelli, il comandante dei carabinieri Giovanni Opessio. «La chiesa, invasa dal nerofumo, non ha subito danni – conferma Bertona. – Per quanto riguarda il campanile sono risultati in parte carbonizzati i due impalcati lignei più bassi ed è bruciata la porta di collegamento fra la chiesa e la torre. Andrà rifatto l’impianto elettrico del campanile che regola le campane e l’orologio».
Il fulmine sembra non aver colpito il parafulmine presente sulla sommità: la scarica pare sia penetrata da sotto terra nella torre, attraverso i fili elettrici. Sollevato di questo responso don Dino Vanoli, uno dei primi religiosi ad arrivare sul posto la sera dell’incendio per aprire ai vigili del fuoco la sacrestia: «C’è tutto da pulire, ma gli affreschi, le suppellettili e gli arredi sono intatti». Sarà la Sovrintendenza alle Belle Arti ad assicurare che il pulviscolo non abbia danneggiato i dipinti murari. Dopo le perizie, invece, si valuterà l’agibilità.
Nel frattempo la macchina della solidarietà si è messa in moto. «Per il concorso al restauro e al recupero della nostra chiesa credo che nessuno si potrà tirare indietro» commenta Roberto Caielli. «Come consigliere provinciale già nella giornata di domenica ho preso contatto con la Giunta attraverso l’assessore Bonfanti. Considerato il valore e l’importanza del monumento penso che anche la Regione e la Sovrintendenza faranno la loro parte. Poi ovviamente ci sono il Comune di Sesto e i cittadini tutti,
perché questa chiesa è un patrimonio della collettività».
Anche i consiglieri comunali di InsiemeperSesto confermano: «Restiamo in attesa di conoscere i danni e il programma di recupero che l’Unità Pastorale avvierà, poi non mancheremo di fare la nostra parte a sostegno delle iniziative che saranno promosse. L’Abbazia di San Donato è parte viva nel cuore di tutti i sestesi».
b.melazzini
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