Sta per abbattersi anche in Italia il ciclone Netflix.
Si tratta di una piattaforma – nata negli Stati Uniti nel 1997 per il noleggio film e videogiochi online con successivo invio del dvda domicilio – che consente di guardare programmi via streaming su Internet. Il numero dei suoi abbonati è in costante crescita avendo raggiunto la cifra di 44 milioni di utenti, distribuiti in 41 diversi Paesi. In Europa, Netflix è già in funzione. Il servizio è attualmente attivo in Gran Bretagna, Irlanda, Norvegia, Finlandia, Svezia e Olanda.
All’inizio del mese di febbraio 2014, la società ha manifestato la sua intenzione di rafforzare e rilanciare la sua presenza nel mercato continentale raccogliendo 400 milioni di dollari di finanziamenti per realizzare un programma di espansione.
In Francia la notizia dell’imminente arrivo di Netflix ha provocato uno scossone. I proprietari dei tre principali network televisivi privati TF1, Canal+ e M6 si sono affrettati a scrivere una lettera al ministro della Cultura, Aurélie Filippetti, lamentando una situazione di concorrenza impari con gli attori dell’industria web dovuta al diverso trattamento fiscale e normativo.
Anche in Italia, il debutto di Netflix è atteso a breve e non senza preoccupazione. I responsabili dell’azienda fondata da Reed Hastings hanno avviato un’indagine esplorativa, sviluppando contatti con gli Internet service provider, ma per il momento l’inizio delle attività, come in Germania, è rimandato a data da destinarsi.
Nel frattempo, emittenti tv come Mediaset e Sky cercano di rispondere con proposte tipo Infinity e Sky Online, entrambe piattaforme su web. L’avvento di Netflix rappresenta l’espressione di un processo di dirompente trasformazione causato dalla rivoluzione tecnologica.
Lo scenario dell’offerta è andato modificandosi in profondità con catene come Blockbuster costrette a chiudere i battenti. È cambiato di pari passo il modello di consumo diventando più personalizzato, meno standardizzato e dipendente da palinsesti prestabiliti. Lo spettatore sceglie quando e come vedere trasmissioni e programmi prelevati da un archivio disponibile per chi è abbonato senza limitazioni o imposizioni di orario con modalità affatto peculiari come nel caso della pratica del binge-watching, in cui si consumano i vari episodi di una serie tv uno dietro l’altro.
Trasferiti su Internet cinema e televisione diffondono i loro contenuti ad utenti che mettono in soffitta dvd, set-top-box, decoder, parabole e antenne.
Con video on demand e streaming, che elimina la necessità di scaricare file, gli spettatori conquistano inoltre nuove possibilità di guardare film su computer, smart tv, e, soprattutto smartphone e tablet.
Per andare online gli internauti utilizzano, infatti, spesso, dispositivi mobili dove la rete di telefonia cellulare è più avanzata e la banda larga è più ampia e veloce. I tecnici di Netflix assicurano che gli spettacoli offerti siano fruibili da tutti i diversi canali, in un’ottica di gestione multidevice, per una visione anche on-the-go. D’altro canto, con un costo di sottoscrizione al servizio di pochi euro mensili l’accesso ai contenuti è potenzialmente illimitato.
Netflix con il suo accumulo di materiale sta realizzando uno dei più grandi database video al mondo. In una intervista concessa alla testata New Yorker Reed Hastings ha espresso la convizione che entro il 2016 la metà della televisione degli Stati Uniti passerà su Internet con un potenziale di sviluppo per la sua società intorno ai 60-90 milioni di abbonati.
Netflix ha di recente superato per numero di iscritti HBO, il popolare network via cavo della Time Warner, dimostrando che la sua presenza è in grado di assorbire l’audience tradizionale e battere l’estabilishment televisivo. La forza del suo potere emergente è anche testimoniata dal successo, impensabile fino a qualche anno fa, ottenuto agli Emmy Award dal thriller politico House of Cards, la prima serie tv trasmessa esclusivamente sul web a vincere un premio in questa importante competizione internazionale.
A gennaio lo stesso programma, una produzione originale che ha come protagonista Kevin Spacey, è stata per giunta premiata con il prestigioso Golden Globe. L’affermazione del colosso dello streaming è in grado anche di far retrocedere il fenomeno della pirateria online. Mettendo a disposizione degli utenti contenuti e servizi a buon mercato crea difficoltà il traffico sulle reti in cui si scaricano illegalmente film e programmi tv. Il miglior modo di combattere la pirateria, secondo Ted Sarandos, manager di Netflix, non è con divieti e regolamenti ma offrendo valide alternative.
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