Noi donne ferite stupiremo il mondo

Mi riaffaccio con fiduciosa speranza al mondo intero per offrire un piccolo contributo, un piccolo segno di solidarietà e di comunanza alle donne che hanno vissuto o che vivono la mia stessa storia.

Sono trascorsi diversi anni da quando un uomo travestito da amico ha abusato di me, ha gettato su di me tutta la sua rabbia, la sua pazzia, la sua ira, la sua follia. Dopo alcuni anni, con il sostegno e gli interventi tempestivi e assidui di diversi terapeuti, ma soprattutto aiutata e sorretta dall’Amore della mia famiglia e di mio figlio, ho trovato la forza e il coraggio di far emergere la mia voce e di narrare, con non poca fatica, la mia vicenda accettando di partecipare a alcune trasmissioni televisive nel tentativo di lanciare un grido disperato e di allarme alle donne violentate nella loro dignità e umanità.

Credo sia importante parlare di prevenzione, chiarire cos’è l’Amore e cosa non lo è, investire nella formazione e nell’informazione ai giovani, per dipanare i loro dubbi e accendere una luce lungo i loro percorsi. Oggi più che mai si pubblicizza la vendita del proprio corpo per pochi euro, di sesso libero, di relazioni nelle quali tutto è lecito, dove tutto appare più facile, più attraente, più libero, mentre in realtà tutto è più difficile, ingannevole e pericoloso.

Nella vita si commettono errori, è concesso e legittimo incappare in qualche gesto sbagliato, in qualche azione azzardata, lasciarsi travolgere in modo superficiale da un’amicizia o da passione. Chi in gioventù non ha commesso sciocchezze in nome di un sentimento o di un turbamento? Chi si sposa pensando che l’uomo che si Ama potrà arrivare a farti tanto male, a distruggerti? Ci sono errori che si possono commettere ma altri che se si commettono conducono ad atroci epiloghi che agli occhi della famiglia e della società si appare responsabili per sempre.

Allora non stancatevi mai di lanciare appelli accorati, sinceri, determinati, in particolare ai giovani, non fateli sentire soli nelle loro scelte, perché spesso la famiglia può non bastare. La scuola, le associazioni, la chiesa, tutti hanno il dovere di occuparsi di prevenzione, di organizzare instancabilmente manifestazioni, incontri, tavole rotonde sull’Amore sano, puro, buono e onesto e sulla necessità di riconoscere un eventuale atteggiamento differente, malato, dannoso, infido e letale.

Le scuole dovrebbero investire maggiormente nella prevenzione. Sovente i corsi finalizzati all’educazione alla sessualità e all’affettività sono sterili perché poco convinti. Perché le risorse economiche sono sempre insufficienti per sostenere e finanziare simili progetti spesso organizzati e completati in poche ore.

Certo la cultura è essenziale, le conoscenze imprescindibili per formare generazioni competenti è preparate, ma a cosa serve tutta questa abilità se poi l’umanità sta andando a rotoli, se poi si deve assistere a giovani e meno giovani che si uccidono per delusioni sentimentali? Se poi non ci sono più tolleranza, capacità di Amare, di rispettare e vivere?

Sento forte il bisogno di condividere il mio pensiero perché la violenza che ho subito è un’offesa continua alla mia integrità e alla mia dignità. Perché dopo non si guarisce mai del tutto, perché dopo è troppo tardi. È un dramma che non si riesce mai a rimuovere, una ferita che non si argina mai. Basta così poco, un rumore improvviso nel cuore della notte, la vista di un’auto simile alla sua, ed ecco che la ferita torna a sanguinare più copiosamente di prima. Certo ci sono giorni di sole, giorni in cui mi sembra di essere forte e di poter persino affrontare tutto ma la paura o persino la volontà di trovare una giustificazione nell’aggressione non mi abbandona mai. Muti testimoni di un passato che mi ha segnata per sempre.

Le conseguenze di simili tragedie rimangono: perdita di fiducia, sensazione di impotenza, disturbi del sonno, ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, dolori ricorrenti e difficoltà nella gestione della famiglia. Io non sono più la donna di prima. Spesso il mio corpo diventa l ’espressione del malessere, essendo stato il mezzo attraverso cui la violenza è stata scaricata. Quello che so è che tutti noi possiamo e dobbiamo fare qualcosa perché insieme si può, perché insieme è più facile, perché nessuna donna e nessuna ragazza debba pagare con la propria esistenza gli errori altrui. Vorrei infine sentirmi parte di una società nella quale noi donne troviamo, unite, la forza e la volontà di agire per ostacolare queste violenze. Sono certa che noi donne stupiremo il mondo.

© riproduzione riservata