– La GVP MED è una piccola realtà che produce dispositivi medicali destinati alle sale operatorie e alle ambulanze di tutt’Europa. Il principale prodotto dell’azienda di Caronno Pertusella è un “materassino riscaldante” che serve a contrastare l’ipotermia dei pazienti durante l’anestesia in un intervento chirurgico. Un piccolo ma indispensabile prodotto che l’azienda di Antonella Mian e Davide Pizzi hanno sviluppato grazie alla loro esperienza nel settore e che, proprio per questo, merita di essere raccontato.
«È così. Antonella ed io proveniamo dal settore biomedicale e dopo la crisi degli ultimi anni, l’azienda per cui lavoravamo è andata in liquidazione, abbiamo deciso di aprire una nostra società e rimetterci in gioco».
«L’anestesia, o la perdita di coscienza, produce nel corpo umano una repentina diminuzione della temperatura corporea. Questo fattore, che varia da paziente a paziente, durante l’intervento chirurgico, può essere causa di un maggior sanguinamento ed aumenta anche il rischio di complicazioni cardiovascolari e di infezioni con la conseguenza, nel migliore dei casi, di un maggior tempo di ospedalizzazione e quindi di maggiori costi per la sanità e per la società. Con i nostri dispositivi si limitano i danni».
«Significa scommettere su sé stessi. Il mercato del credito è ancora molto stretto, tuttavia grazie alla nostra passata esperienza e al nostro portfolio clienti abbiamo un rapporto di fiducia con le banche. Tuttavia in Italia rimane difficile avviare un’impresa. Per questo in ambito tecnico e clinico collaboriamo con alcune aziende operanti in paesi più flessibili e in un certo senso efficienti, come la Germania o la Spagna».
«Assolutamente sì. Queste collaborazioni sono la conseguenza del deposito della nostra domanda di brevetto per un prodotto che servirà a limitare il rischio di ustione da elettrobisturi nelle zone non visibili dall’operatore durante un’operazione…».
«Molte evidenze cliniche dimostrano che a volte le correnti dell’elettrobisturi trovano vie alternative e si scaricano al di sotto del paziente anestetizzato. Questo avviene per diversi motivi, quali ad esempio la presenza di liquidi sotto la schiena del paziente e possono produrre ustioni particolarmente gravi, se non addirittura mortali. Il nostro nuovo materassino riscaldante avrà un controllo “intelligente” per il monitoraggio di alcune specifiche aree del corpo umano, avvisando gli operatori sanitari ,attraverso degli allarmi sonori e visivi, in caso di un aumento di temperatura superiore ai limiti di sicurezza ». Questo sistema ridurrà il rischio relativo a queste specifiche lesioni.
«Sempre per quel che riguarda i dispositivi riscaldanti, oltre al materassino intelligente, produciamo coperte riscaldanti che si applicano al torace del paziente (la zona da riscaldare più importante dopo un trauma ndr.) e una borsa riscaldante per il trasporto dei liquidi infusionali. Di ognuno di questi dispositivi ci sono poi delle varianti, a seconda degli ambiti medici in cui vengono utilizzati».
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