Lavoratori in cassa all’At Villa Cresce la paura per il futuro

CARONNO PERTUSELLA I timori nascono sopratutto dal fatto che è stata avviata la procedura di mobilità – passo che precede l’inoltro delle lettere di licenziamento – ma i segnali positivi nascono dall’esito dell’incontro che si è tenuto martedì presso la Provincia di Varese tra i rappresentanti sindacali di categoria (Flavio Nossa e Marino Mazzola per Fillea Cgil e Graziano Formentelli per Filca Cisl) ed i vertici di Labosystem Srl assistita dall’Univa. Gli stessi sindacalisti hanno illustrato l’esisto

dell’incontro nel corso di una assemblea dei lavoratori svoltasi ieri mattina all’interno dell’azienda e nel corso della quale è stato più volte ribadito che quello della ATV non è una crisi industriale ma finanziaria. Un incontro, quello di martedì in Provincia, presente anche l’assessore al lavoro Alessandro Fagioli, che segna un punto a favore dei lavoratori e delle sigle sindacali che ne stanno accompagnando il cammino a difesa del posto di lavoro ma anche di una realtà produttiva leader nel suo settore. In sintesi: la Labosytem ha manifestato la sua intenzione di intervenire attivamente nel salvataggio del patrimonio industriale di ATV producendo un piano industriale che ipotizza la ripresa dell’attività produttiva dell’azienda ed il progressivo rientro di tutte le maestranze. Una dichiarazione di intenti – e fors’anche qualcosa di più – di cui non potrà non tenere conto il Tribunale di Busto quando, il prossimo 23 settembre, sarà chiamato a decidere il destino di ATV (e di quello di 33 lavoratori e delle loro famiglie ). In quella data, infatti, salvo possibili slittamenti, si dovrà vagliare la bontà dell’offerta presentata da Labosystem, quella di un’altro operatore ( interessato però a rilevare solo un ramo d’azienda e senza offrire garanzie di rientro ai lavoratori in cassa) e di eventuali altre che dovessero presentate entro il 15 settembre prossimo. Se nessuna delle proposte in discorso fosse giudicata compatibile con la corretta applicazione del concordato, lo stesso sfocerebbe nel fallimento della storica azienda caronnese, fondata nel lontano 1883 da Paolo Villa e che ha assunto l’attuale denominazione nel 1962.

Ma quella del fallimento è una ipotesi che i lavoratori non vogliono nemmeno prendere in considerazione e hanno già annunciato che il prossimo 23 settembre saranno in Largo Giardino, a Busto, proprio per sottolineare – fisicamente – che la “materia” in discussione sono le persone, con il loro vissuto lavorativo ed umano.

Piero D’Amico

e.marletta

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