«I Francesi sono davvero un popolo forte. Il mattino dopo l’attentato erano tutti in strada, più forti della paura. Anche io sono uscita, sono andata a prendere il pane». Questa è la testimonianza di Antonella Catelli, varesina che dallo scorso aprile si è trasferita a vivere a Parigi. La sua casa parigina si trova a pochi metri dal Bataclan – locale dove è avvenuta la barbara esecuzione terroristica – e a circa 300 metri dalla redazione di Charlie Hebdo.
«Nella sera di venerdì mi trovavo a casa e ho sentito gli spari. Tutto quello che si è visto in televisione succedeva a poca distanza da dove mi trovavo io, è stato terribile – racconta Antonella – Al mattino, però, mi sono sentita confortata da tutte le forze dell’ordine presenti nel quartiere e sono uscita di casa. Sono andata dietro al Bataclan: la strada era chiusa, non ci si poteva entrare, ma si vedevano sull’asfalto le macchie di sangue. Da lì infatti sono stati messi in salvo i feriti, e da lì i superstiti sono riusciti a scappare. Al mattino ho visto anche un ragazzo che era riuscito a fuggire dalla discoteca. Lo stavano intervistando alcune emittenti, ma lui era sotto shock».
Antonella ha incontrato anche una troupe italiana di Sky che le ha chiesto un aiuto: «conosco bene il quartiere e ho potuto guidarli nelle strade con facilità – dice Antonella, che precisa – al mattino tutti ci siamo sentiti sicuri, avevamo voglia di uscire, di reagire, avevamo adrenalina in corpo. La città è molto blindata e la paura non si sente». Ma nei prossimi giorni che atmosfera si respirerà a Parigi? «Secondo me si troverà la forza di fare le cose quotidiane come le si è sempre fatte, ma si rinuncerà a uscire alla sera, ad andare nei teatri o ad assistere a spettacoli. In questi giorni mia mamma è venuta a trovarmi, avevo pensato di portarla al circo che c’è qui, che è speciale. Ma ho cambiato idea: ci vanno tanti bambini e ho paura che sia un obiettivo sensibile».
Già dalla giornata di ieri, Parigi ha fatto partire una campagna di ricerca di sangue per aiutare tutti i feriti che stanno lottando tra la vita e la morte negli ospedali. I nostri connazionali che si trovano a Parigi si scambiano testimonianze anche sulla pagina Facebook «Italiani a Parigi». «Risulta che alcune raffiche di mitra siano arrivate anche sulla terrazza della pizzeria A Casa Nostra, che è un luogo di ritrovo di noi Italiani. Continuiamo a sperare che arrivino buone notizie per Valeria, la studentessa di Venezia che si trovava al Bataclan e di cui si sono perse le tracce» conclude Antonella.