Si inasprisce ulteriormente il conflitto in Libia, dove ieri è andato in scena il primo raid via terra da parte delle forze egiziane contro l’Isis. Secondo quanto ha scritto sulla sua pagina Facebook la blogger kuwaitiana Fajr al Said, «un’operazione di terra è stata effettuata dagli eroi delle forze speciali egiziane a Derna». L’agenzia di stampa libica «Sirte News» ha riferito di un gran numero di vittime. Le forze speciali egiziane avrebbero assaltato la base Abu Karim al Wahdani dell’Isis
a sud di Derna: il commandos sarebbe riuscito a uccidere un gran numero degli uomini dell’Isis e a catturare un numero di egiziani, stranieri e arabi. La notizia non ha trovato riscontro sui media egiziani, ma in un’intervista il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, aveva precedente ammesso che tutte le azioni, compreso l’invio di truppe internazionali sul terreno, andavano prese in considerazione. L’aviazione egiziana per la seconda notte di fila aveva bombardato le postazioni dell’Isis a Derna, mentre l’esercito di Misurata ha liberato Sirte.
Secondo Abdallah al Thani, premier del governo libico riconosciuto dalla Comunità internazionale, le milizie jihadiste dello Stato islamico e quelle di Boko Haram hanno raggiunto o stanno raggiungendo i gruppi terroristici presenti in Libia. Gli uomini del gruppo jihadista nigeriano si starebbero avvicinando al confine con la Tunisia.
In una intervista alla radio tunisina «Express Fm», parlando dell’intervento militare egiziano, al Thani ha affermato che i raid dell’aviazione del Cairo sulle postazioni dell’Isis in Libia sono state decise con l’approvazione del governo libico. Il premier ha anche affermato che il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha rifiutato di fornire armi allo Stato libico per la sua lotta contro il terrorismo.
Alle Nazioni Unite ieri nella tarda serata italiana si è riunito il Consiglio di sicurezza, per decidere un eventuale intervento militare in Libia.I Paesi occidentali sembrano però aver preso le distanze dalle richieste egiziane, affermando che il tentativo negoziale sotto l’egida Onu è la «migliore speranza» per la pace. In una nota emessa martedì sera Italia, Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna hanno affermato che la decapitazione dei copti «sottolinea ancora una volta l’impellente necessità di una soluzione politica del conflitto, la cui prosecuzione va a beneficio esclusivo dei gruppi terroristici, Isis compreso». Lo stesso Egitto ieri ha puntualizzato che il progetto di risoluzione presentato ieri non prevede un intervento militare straniero.