– Quella al Kartodromo di Cassano Magnago organizzata da invece no. A vincere sono stati i piloti delle carrozzine elettriche che hanno risposto all’invito di Michele e alla gente che è arrivata insieme ai famigliari dei protagonisti per applaudire chi non vuole rimanere in casa o fermo ad aspettare chissà cosa. Chi ha gareggiato l’ha fatto a tutto motore lanciando un segnale che vuole arrivare in ogni casa dove la distrofia di Duchenne entra di prepotenza per soffocare una vita.
«Il motivo più importante di questo evento è proprio quello di far uscire di casa chi ha la mia stessa malattia per sconfiggere prima di tutto la noia – conferma Michele Sanguine – Sono felice che siano stati in tanti a capire il senso di questa idea e muoversi perché più il coro è grande e più la voce arriva lontano. Ho visto tanti sorrisi e quel numero uno che appartiene di diritto al vincitore devono sentirlo proprio anche tutti gli altri,
compreso chi ci ha ospitati per questa nostro primo Gran Prix “Duchenne”, il sindaco e il pubblico. Altro obiettivo era quello di ricordare a chi non ha disabilità che anche noi possiamo pensare, organizzare ed essere protagonisti di eventi sportivi. Oggi siamo su una pista di go kart, domani possiamo inventarci qualche altro momento. Sempre ridendo e scherzando. Ecco perché oggi non ci siamo fatti mancare niente. Dalle trombe per i tifosi alla “ragazze ombrellino” come quelle che vediamo al via delle moto e della Formula 1». La prima edizione non resterà l’unica… «La prossima volta volta non sarò più da solo ma saremo in tanti ad organizzare il Gran Prix. Oltre ai premi qui c’è in palio serenità ed emozioni che vogliamo condividere con sempre più gente come noi e non solo».
Entusiasmo e macchina fotografica in mano non sono mancati anche alla presidente della UILDM di Varese . «Davanti a tanta determinazione non ci sono parole che possano descrivere il mio stato d’animo: Michele si è fatto un gran mazzo per riuscire a concretizzare il suo sogno di un Gran Prix in carrozzina e penso che abbia ricevuta una meravigliosa risposta».