– L’unione fa la forza, anche in provincia di Varese. L’ “Unione Ovest Lago Varese” è nata il primo gennaio di quest’anno ma è già un modello da seguire, grazie all’accorpamento di tre comuni: Bardello, Bregano e Malgesso che si sono uniti a formare un’unica squadra, di circa 3700 cittadini. Si tratta del secondo caso in provincia di Varese, dopo Pino sul lago Maggiore-Veddasca-Maccagno, e molti sembrano i comuni interessati a questo progetto. «Molti comuni hanno iniziato il dibattito prima di noi,
ma, forse per campanilismo, non hanno ancora dato vita all’unione» ci spiega Luciano Puggioni, vicesindaco e assessore del Comune di Bardello, nonché consigliere dell’Unione Ovest Lago di Varese: «Altri che sono in procinto di diventarlo». Ma in che cosa consiste questa unione? «L’unione è volta a ottimizzare i servizi con più personale che può sopperire durante le ferie, le malattie: ci sono più persone che possono portare avanti i servizi e ci sono contributi erogati da parte dello Stato e della Regione, che in parte sono già stati stanziati e si prevede un notevole risparmio, sul lungo termine». Un risparmio effettivo e una forza maggiore: «Con l’unione c’è una maggiore possibilità di realizzare opere pubbliche, grazie al fatto che l’Unione è svincolata dal Patto di Stabilità per tre anni, ha molte agevolazioni e una maggior forza contrattuale per richiedere i mutui». Chi sono i protagonisti di quest’Unione? «Naturalmente i tre primi cittadini: il sindaco di Bardello, Egidio Calvi, di Bregano, Alessandro Granella e quello di Malgesso, Giuseppe Iocca, che fanno parte della giunta dell’Unione». Tre comuni che si mettono in comune dunque, ma non solo: «La giunta delibera, proprio come il comune, per alcune decisioni che vanno riportate nel consiglio dell’unione». Il dialogo intercomunale inizia già a dare i suoi frutti: «La scuola elementare dismessa di Bardello, accanto al Comune, è diventata la sede dell’Unione Ovest Lago di Varese, dove viene veicolato tutto il personale dai tre comuni». Per legge non tutto, però, si può mettere in comune all’interno dell’Unione: «A livello legislativo non si possono accorpare tutti gli uffici, prendiamo, ad esempio, l’ufficio Anagrafe e quello elettorale sono in capo ad ogni comune, ma, grazie ad una convenzione, se un impiegato va in ferie o in malattia può essere sostituito da un altro proveniente da un altro comune dell’Unione».