«Carissime, carissimi, con profondo dolore vi comunico la scomparsa del nostro socio e comune amico Vittorio Letizia, avvenuta improvvisamente per un incidente stradale mentre era in vacanza in Puglia», inizia così la lettera con la quale Erica Dadda, in qualità di presidente dell’associazione Laura Prati che vedeva Letizia nel direttivo, comunica la scomparsa di un amico.
«Vorrei ricordare la sua collaborazione e il suo affetto quando Laura era con noi, e la sua presenza dopo,
sempre primo per il lavoro e la disponibilità», Dadda prosegue: «Ciao Vittorio, ovunque tu sia, che il viaggio ti sia lieve. Ti lascio queste parole immense per le mie che, nel dolore, vengono meno».
Dadda cita dei versi dolcissimi di Pessoa: «La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento il tuo passo esistere come io esisto.La terra è fatta di cielo. La menzogna non ha nido. Nessuno si è mai perduto. Tutto è verità e vita». Di Letizia ha un ricordo profondo anche Pino Poliseno, marito della sindaca Prati, uccisa senza pietà da un uomo che credeva che tutto gli fosse dovuto e che pensava di essere al di sopra della legge.
«Ho conosciuto Vittorio durante la campagna elettorale di Laura – spiega Poliseno – per noi è stato un amico. È diventato in breve tempo molto di più di un compagno di lista. Ha creduto in Laura sempre e lavorato tantissimo per quella campagna. Senza preoccuparsi di essere eletto. L’importante era il progetto».
Poliseno resta in silenzio per una manciata di secondi. «Fu amico mio e di Laura – spiega – e mi è stato vicino anche dopo la morte di Laura. Un uomo sensibile, onesto. La vita non va sempre come dovrebbe. Io lo so bene». L’ex assessore Nicola Del Vecchio ricorda la prima impressione su Letizia: «Lo conobbi in campagna elettorale – dice – due parole e pensai: di quest’uomo mi fido. Ecco, era così: un uomo del quale, a pelle, capivi subito che di lui ti potevi fidare. Sempre. Noi perdiamo un amico. Cardano perde un uomo che ha voluto esserci. Per il,paese. Per Laura». Laura Prati, la sindaca.
«Vittorio Letizia lo chiamavo il gigante buono – ricorda la giornalista e scrittrice Sara Magnoli – il fisico imponente, il viso da bambino. Ricordo perfettamente il giorno in cui Laura morì. Lo vidi e stava piangendo: ci abbracciammo. Soffrivamo entrambi». Vittorio portò Laura Prati nel cuore. Sempre. Agì con lei nel cuore. Per Cardano. Cercando di portare avanti quelli che di Laura furono gli ideali.
«Per tutti noi è una perdita grande – conclude Del Vecchio – l’impegno per puro spirito di servizio. Disinteressato. Per gli altri. Impegno per gli altri».
In molti a Cardano si stanno preparando per essere presenti ai funerali di Letizia che saranno probabilmente officiati a Capaccio, Salerno, dove Letizia è nato ed è cresciuto prima di trasferirsi a Cardano.