Palazzo Estense, cuore politico ma anche simbolo della città. Il biancorosso ha fatto capolino anche lì in questa lunga attesa di Varese-Novara, la partita della vita, che si gioca stasera al Franco Ossola. La partecipazione da parte della gente è massima, «un po’ come nelle annate recenti in cui, per due stagioni di fila, abbiamo lottato per la promozione in serie A» sottolinea il sindaco, Attilio Fontana, che questa sera sarà allo stadio per sostenere da vicino la squadra.
«La nostra città, che a volte si mostra un po’ freddina durante il campionato, sa però riconoscere i momenti in cui occorre manifestare tutta la propria vicinanza, in un’occasione che giudico ancora più importante rispetto alle precedenti, perché se il salto in A poteva essere definito un sogno, questa volta invece rimanere in serie B rappresenta un’assoluta necessità».
Cittadinanza e istituzioni unite dunque nel sostegno alla squadra e ai suoi colori. «Siamo tutti con gli undici che scenderanno in campo» afferma Fontana, che dice la sua sull’atteggiamento con il quale il Varese dovrà affrontare il match vitale di stasera. «Non dobbiamo pensare al 2-0 dell’andata» commenta il primo cittadino. «Sappiamo di non avere addosso l’ansia di dover segnare per forza un gol, però non dobbiamo commettere l’errore di considerarci già vincitori».
Rischio che comunque il Varese non corre, secondo Fontana, «perché il nostro allenatore sa alla perfezione come fare in modo che la squadra adotti il giusto atteggiamento in campo».
Fiducia massima quindi in Stefano Bettinelli, che in pochi giorni ha cambiato il volto a questo Varese, ridando compattezza e cattiveria a un gruppo che sembrava aver mollato nella striscia di sette sconfitte consecutive, che è costata il posto a Stefano Sottili. «Bettinelli è la persona giusta al posto giusto» commenta Fontana. «Si tratta di un tecnico serio, preparato e pragmatico». Peccato allora che il Varese sia arrivato addirittura fino ai playout, a lottare per una salvezza che, a giudicare dall’organico a disposizione, doveva arrivare ben prima. «La squadra mi pare sicuramente migliore rispetto ai risultati che ha ottenuto, per cui ritengo che si potesse fare qualcosa di più, ma i tanti cambi e soprattutto i tanti modi diversi di vedere il calcio e impostare il lavoro in allenamento hanno forse finito per disorientare un po’ i giocatori» osserva il sindaco.
Stasera la grande chance per lasciarsi alle spalle definitivamente tutti problemi avuti in questa stagione e portare a casa una salvezza «che varrebbe comunque una sufficienza complessiva», dice Fontana.
Salvezza dalla quale la squadra e la società stessa potrebbero ripartire il prossimo anno con uno spirito nuovo, una sorta di rinascita che parte dal basso – dalla gente e da Bettinelli – e può anche far sognare. «Non entro ovviamente nel merito delle scelte interne al club, ma ritengo che l’importante sia che anche il prossimo anno la dirigenza sappia costruire una squadra in grado di farci divertire» conclude Attilio Fontana.
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