– Una coltivazione di marijuana direttamente in casa propria. Le piante erano accudite con amore estremo dal giovane dal pollice verdissimo che è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Laveno Mombello.
I carabinieri gli hanno trovato in casa una serra semi professionale: le piante venivano riscaldate con delle lampade quando era necessario, venivano ventilate, irrigate, coccolate in ogni modo. In manette il proprietario, 24enne già noto alle forze dell’ordine, accusato di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso del loro servizio, i militari hanno perquisito mercoledì mattina la casa dell’uomo, che ufficialmente risiede a Briandronno, rinvenendo undici piante di marijuana, altre tre piante già in fase di essicazione, sette grammi di hashish e materiale per la coltivazione della sostanza stupefacente, tra cui vari fertilizzanti.
La serra era a Leggiuno ben nascosta da occhi indiscreti. I militari hanno quindi perquisito anche l’auto del giovane pusher. Nelle portiere dell’autovettura del giovane sequestrati anche due coltelli. L’arresto è stato già convalidato e il giovane si trova attualmente nel carcere varesino dei Miogni. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane coltivava marijuana per poi spacciarla. I carabinieri stanno adesso lavorando per capire quanto esteso fosse il giro d’affari del giovane pusher. Che a quanto pare era specializzato in hashish e marijuana, stupefacenti consumati soprattutto da giovani e giovanissimi. Un mercato molto florido.
Negli anni sono stati numerosi i sequestri anche di ingenti quantità di marijuana da parte delle forze dell’ordine. I carabinieri sono stati impegnati anche in controlli mirati negli istituti scolastici, anche con l’utilizzo di unità cinofile per verificare situazioni sospette. Gli spacciatori sono spesso giovanissimi, in alcuni casi persino minorenni che vendono droga ad amici, conoscenti e compagni di scuola.
Grazie all’arresto eseguito dai carabinieri della stazione di Laveno Mombello l’Arma potrà tracciare il mercato dello spaccio nella zona individuando altri piccoli o grandi spacciatori. L’inchiesta prosegue dunque a 360 gradi.