Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di, studentessa di 17 anni, sparita da casa nella serata di domenica 25 maggio. Il cadavere della ragazzina è stato trovato intorno alle 13.30 di ieri a Caldana, impiccato ad un albero. La terribile scoperta è stata fatta da due giovani a passeggio nell’area boschiva.
Il corpo di Isabel era sospeso, uno dei piedi della ragazzina lambiva il terreno, sembrava quasi sfiorarlo, in un punto molto difficile da essere notato in quanto nascosto dalla fitta vegetazione.
I due ragazzi hanno deviato dal sentiero tracciato nel bosco, tra i rami intrecciati hanno notato un piccolo capanno. Un vecchio ricovero per gli attrezzi abbandonato con il tetto sfondato, all’interno del quale si infilavano i rami di un albero alto più di quattro metri. A quattro metri d’altezza, più o meno, era sospeso il ramo robusto al quale è stata legata la corda utilizzata per sostenere il corpo.
Il cadavere nascosto alla vista dalle pareti del capanno stesso in una zona molto impervia. Una zona lambita dalle ricerche che per cinque giorni avevano visto impegnati vigili del fuoco, volontari della protezione civile e forze dell’ordine. Il tratto è molto impervio e gli escursionisti hanno trovato Isabel soltanto perché hanno virato molto dal sentiero principale. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri della stazione di Varese. I militari hanno eseguito tutti i rilievi del caso.
Il corpo di Isabel è stato posto sotto sequestro: sulla salma, composta in obitorio a Varese, sarà eseguito l’esame necroscopico. Al momento l’ipotesi più accreditata è che la studentessa si sia tolta la vita cedendo ad un momento di fragilità e dolore. Gli accertamenti sono ancora in corso e gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma la ragazzina potrebbe essersi arrampicata sino a raggiungere il ramo, aver fissato la corda per poi lasciarsi cadere nel vuoto. Da un esame esterno del corpo non vi sarebbero segni di violenza, non vi sarebbe, insomma, nulla che possa far pensare all’intervento di terzi.
Un altro punto da accertare è il quando Isabel sia spirata. Da una prima valutazione sembrerebbe che la giovane possa essere deceduta subito dopo essersi allontanata da casa. Lo stato di decomposizione del cadavere è piuttosto avanzato; il caldo degli ultimi giorni potrebbe però aver accelerato il processo.
Soltanto l’autopsia potrà chiarire se Isabel sia morta nelle ore immediatamente successivo al 25 maggio oppure no. Se così non fosse gli inquirenti dovranno ricostruire il suo percorso.
Dove è stata e come mai nonostante le ricerche certosine non sia stata trovata. Al momento, però, lo stato del cadavere parrebbe riportare a quel 25 maggio. Altro punto fondamentale, qualora l’ipotesi di suicidio venisse confermata da tutti i riscontri, sarà stabilire le ragioni che avrebbero spinto l’adolescente al drammatico gesto.
Stando a quanto scritto dalla ragazza in alcune lettere risalenti a mesi fa o sui social network, Isabel si sarebbe sentita incompresa, emarginata. Non accettata dai coetanei. Può una solitudine così togliere la vita a un animo sensibile di 17 anni?
© riproduzione riservata