La statale 336 e quella strada fantasma che finisce nel nulla

Per collegare Busto a Gallarate mancano ancora un centinaio di metri

Normalmente agli onori della cronaca che la vedono protagonista di numerose carambole da parte di automobilisti, oggi parleremo della statale 336 come di una strada che finisce nel nulla.

Questa storia ha radici lontane. Infatti, nel 2002 a Gallarate già si sentiva parlare della realizzazione di una strada che collegasse l’allora nascente nuova zona industriale di Sciarè in via dell’Unione Europea con la superstrada per Malpensa, la SS336. I lavori per collegare l’A8 con la SS336, con la zona industriale del rione Sciarè e con Samarate sono ancora sulla carta. La strada iniziata e mai terminata finisce nei campi. Inoltre, ciò che è già stato realizzato (l’asfalto e la segnaletica a raso) risulta deteriorato perché inutilizzato.

A chiedere spiegazioni è una lavoratrice da poco trasferitasi proprio nella zona industriale di via dell’Unione Europea: «Intendo denunciare, perché mi sembra che questo argomento sia finito nel dimenticatoio, lo stato di totale e indeterminato abbandono in cui versano i lavori per il prolungamento della SS336 che, dall’uscita autostradale di Busto Arsizio, dovrebbe collegarsi con la zona industriale di Gallarate, in cui sono ubicate diverse aziende, anche appena trasferitesi, tra cui quella in cui lavoro io – spiega Erika Bonassoli – Questa situazione mi è particolarmente nuova, essendoci appena trasferiti da una sede sita nel paese confinante. Effettuando, tuttavia, un paio di ricerche in rete, ho riscontrato non solo il totale abbandono dell’infrastruttura, ma anche la totale mancanza di segnalazioni, articoli, pagine dedicate a questo argomento, da parte delle testate giornalistiche locali».

La donna ha sempre abitato nell’alto varesotto ed è, quindi, sempre stata abituata a essere informata riguardo a un’altra grande infrastruttura la cui conclusione sta avendo tempi biblici: l’Arcisate-Stabio. «Immagino, per quanto io ne possa sapere, che per favorire la riuscita dei lavori in questione, così come è avvenuto per l’Arcisate-Stabio, siano probabilmente stati espropriati terreni e che l’opera abbia generato un aumento dei costi posti sulle spalle dei cittadini contribuenti residenti nel Comune di Gallarate».

La Bonassoli non nega che il suo interessamento alla questione nasca da esigenze personali: «A differenza del periodo estivo, in cui vi sono poche macchine circolanti per via delle ferie e delle vacanze scolastiche, da settembre sarà per noi più difficoltoso raggiungere il luogo di lavoro per via del dilatarsi dei tempi di percorrenza. E venire a sapere che esiste una strada, per di più piantumata, dotata di illuminazione e segnaletica sia frontale e sia a raso già installata, ma mai realmente attivata, crea non poca amarezza».

Concludere l’opera non è di competenza dell’amministrazione gallaratese: «Come Comune non credo sia fattibile farsi carico dei lavori necessari per terminare l’infrastruttura, sia per questioni economiche, sia per quanto riguarda gli ambiti di competenza – spiega il neo eletto sindaco, Andrea Cassani – Di certo, faremo pressioni sui responsabili dell’intervento affinché l’opera venga conclusa. Sappiamo che la conclusione di quelle poche centinaia di metri di strada, il cui costo si attesta intorno a qualche milione di euro, sarebbe molto utile alle aziende che risiedono nella zona industriale di Sciarè, come per altro mi hanno spiegato i titolari che sono andato a incontrare in campagna elettorale».