I Castiglioni, una famiglia con il metallo e lo sport nelle vene. L’epopea dei fratelli Castiglioni, Gianfranco e Claudio, ha la sua origine nel 1978, quando con il marchio Cagiva acquisiscono l’impianto di produzione di motociclette della Aermacchi alla Schiranna, che nel frattempo era stato ceduto alla Harley Davidson.
L’azienda Cagiva, acronimo di Castiglioni Giovanni Varese, è la trasformazione dell’azienda paterna Giovanni Castiglioni Spa, che era specializzata nella produzione e vendita di attrezzi metallici e che a metà anni Settanta aveva acquisito la Siac di Cavaria, società leader nei prodotti metallici per l’industria elettrica ed elettronica.
Il gruppo Cagiva cresce incorporando una ad una Amf Harley Davidson, Ducati, Husqvarna, Moto Morini, le Ferriere di Dongo (ex Falck), Raccordi Pozzi Spoleto, Ansaldo Ponteggi. Mv Agusta (poi ceduta e riacquisita da Claudio Castiglioni nel 2010 e oggi guidata dal figlio di quest’ultimo, Giovanni, dopo la prematura scomparsa di Claudio nel 2011).
Nel frattempo si afferma nel mondo contro i colossi giapponesi grazie ai successi nella Parigi Dakar e nel Motomondiale: gli investimenti nello sport, con Gianfranco (il fratello maggiore mentre Claudio è sempre stato più legato alle moto), che diventerà patron della Pallacanestro Varese, avvicinano la famiglia Castiglioni ai Borghi, altro nome storico dell’industria varesina.
La holding Casti Group nasce nel 1997 per iniziativa di Gianfranco, allo scopo d’acquisire alcune imprese di Cagiva Group. Nel 2000, un altro grande passo con l’acquisto dell’area dell’ex Franco Tosi a Legnano e l’avvio dell’attività nella meccanica. Avventura problematica, visto che la cessione del 75% delle quote agli indiani della Gammon avviene in una situazione finanziaria molto difficile: oggi la Franco Tosi è in amministrazione straordinaria. Problemi che si ripetono anche con le altre società del gruppo.
La fonderia Ferriere di Dongo viene dichiarata fallita nel 2009: un anno fa per quella vicenda il figlio di Gianfranco, Claudio Maria Castiglioni, è stato condannato per bancarotta fraudolenta insieme a Marina Elisa Affri, consigliere d’amministrazione della società.
Dal 2011 è in crisi anche il ramo umbro del gruppo: Isotta Fraschini e Ims, le società coinvolte nell’indagine della Guardia di Finanza, entrano in crisi e costringono Gianfranco Castiglioni ad avviare una procedura di concordato preventivo. Sono circa 450 i dipendenti che rischiano il posto.
Gianfranco Castiglioni non è nuovo ai problemi con la giustizia, sempre per questioni relative al fisco. Nel 2000 viene coinvolto in due processi a Varese e Milano, accusato di corruzione per dei regali al direttore dell’ufficio Iva.
Nel 2012 viene condannato in primo e secondo grado a due anni di reclusione dal tribunale di Menaggio per una dichiarazione infedele d’imposta risalente al 2005, ma lo scorso anno la Cassazione ha annullato la condanna rimandando il fascicolo alla Corte d’Appello.
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