Ritrovate le reliquie di Padre Pio rubate «Razziare quei guanti fu più di un reato»

Il colpo era avvenuto nel 2012 dalla teca nella chiesa dei Ronchi di Gallarate. A processo un calabrese di 53 anni: per lui la condanna per ricettazione

– Ritrovata la reliquia di Padre Pio rubata a Gallarate nel 2012: condannato a due anni e sei mesi il ricettatore. La piccola teca in vetro e legno dorato contenente i guanti usati dal santo di Pietrelcina per coprire le stigmate erano stati rubati nel 2012 dalla casa dell’allora parroco di Madonna della Speranza, quartiere dei Ronchi, don , anche se la notizia del furto non era stata resa nota.

Don Elivio era un appassionato d’arte. «Ma quella reliquia – racconta oggi raggiunto nella casa di riposo San Giacomo di Varese dove si è ritirato – per me fu un gesto di devozione. Io sono molto devoto a Padre Pio e nella parrocchia di Madonna della Speranza in tanti pregavano il santo di Pietrelcina. Il furto rappresentò per i fedeli qualcosa di più di un semplice reato». Quella reliquia è stata ritrovata: «E’ una gioia saperlo –

dice don Elivio – Sono molto felice di saperla ora al sicuro”. Don Elivio aggiunge: “E sono certo che anche i miei ex parrocchiani lo saranno”. Dopo quel furto avvenuto tre anni fa la reliquia era stata data per persa. Pochissime le speranze di poterla recuperare. Tra l’altro Don Elivio, negli anni, aveva subito diversi furti. Erano sparite anche alcune opere d’arte.
A sorpresa, una parte della refurtiva era stata ritrovata nel 2014 a Caselle Lurani, piccolo paese in provincia di Lodi, nella casa di un disoccupato calabrese di 53 anni. I carabinieri avevano rinvenuto ben 110 dipinti, tra i quali opere di Rubens, De Chirico, Morandi e Kandinsky. Opere d’arte per un valore complessivo di alcuni milioni di euro che non erano state rubate a Gallarate, ovviamente, ma in altre parti d’Italia.
Dai rilievi emersi in seguito è emerso che insieme a questi tesori c’era anche la teca in cristallo e legno dorato, che custodiva un paio dei guanti di San Pio di Pietrelcina, indossati per proteggere le stigmate. Reliquia autentica, come hanno ricostruito procura di Lodi e carabinieri con una lunga indagine che ha permesso di risalire al proprietario. Don Elivio, appunto. Il cinquantatreenne è stato ora condannato per ricettazione.

L’indagine non ha provato che l’uomo abbia materialmente eseguito i furti, ma certamente custodiva la refurtiva. Destinata ad essere venduta chissà dove. La caccia ai ladri è ancora aperta; l’inchiesta è complessa e sul fronte furti si indaga ancora. Terminato l’iter processuale a carico del ricettatore la reliquia potrà essere restituita al legittimo proprietario. «Sono molto felice», dice don Elivio. E non è escluso che i guanti del Padre Pio non possano tornare a Gallarate in seno a una comunità tanto devota. Il colpo fu certamente eseguito da professionisti del campo, la reliquia, quando è stata ritrovata era pronta per essere piazzata sul mercato. Si indaga anche per individuare eventuali compratori per accertare se sapessero della provenienza furtiva delle opere recuperate.