Chrysler/ Il Nyt racconta: “la salvezza ha le sembianze di Fiat”

New York, 30 lug. (TMNews) – Poco più di due anni fa, la task force per il salvataggio del settore dell’auto disse chiaro e tondo che Chrysler non poteva più stare in piedi da sola, mentre oggi è raccontata come “una storia di straordinario successo” e “la salvezza ha le sembianze di Fiat”. Così James Stewart, nella sua rubrica “common sense” sul New York Times, racconta le difficili scelte fatte dall’amministratore delegato Sergio Marchionne, viste con gli occhi di David Kelleher, direttore della concessionaria David Dodge Chrysler Jeep di Glen Mills, in Pennsylvania, e per un giorno portavoce dell’America che ha fortemente subito la crisi del settore auto.

Stewart nel suo articolo, ammette che “non tutti i problemi di Chrysler sono superati e le vendite del settore auto negli Stati Uniti sono ancora al di sotto dei livelli precrisi, mentre l’impasse in cui si trova Washington di certo non alimenta la fiducia dei consumatori. Ma il ritmo del cambiamento di Chrysler dopo l’ingresso di Fiat è enorme e i progessi sono degni di lode”.

Stewart dà voce a chi vedeva scivolarsi dalle mani anni di duro lavoro e considerava la propria attività “ormai vicina alla morte”, per molti motivi, “la recessione, la difficoltà della piccola Chrysler a competere a livello globale, la carenza di fondi da investire in nuove tecnologie, il picco dei prezzi del carburante”, che nel 2008 erano volati al di sopra dei 4 dollari al gallone (1,05 dollari circa al litro), una cifra fino a quel momento impensabile sul mercato americano.

Il New York Times ripercorre poi la storia del salvataggio del settore auto americano, iniziata con il presidente George W. Bush e proseguita con il suo successore Barack Obama, ma soprattutto racconta dell’ingresso in scena di Fiat e della perplessità con cui l’ingresso in scena di una società straniera in un settore che era stato considerato fino a quel momento il fiore all’occhiello dell’industria americana. “Come poteva Fiat salvare Chrysler, quando neppure un colosso come Mercedes-Benz ci era riuscito?”, scrive Stewart, che prosegue “contro ogni attesa è stata una delle storie più notevoli della storia industriale americana”: questa settimana Chrysler ha riportato utili netti per 181 milioni di dollari, con un auemnto del 30% del fatturato a 13,7 miliardi di dollari, mentre le vendite di giugno sono balzate del 30% rispetto all’anno precedente.

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