– Badante infedele arrestata dai carabinieri in flagranza di reato: aveva appena rubato gioielli e denaro all’anziano che avrebbe dovuto invece accudire. L’arresto della donna, 46 anni, è stato convalidato ieri mattina per direttissima. Il giudice ha disposto la misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari. La quarantaseienne andrà a processo il prossimo 14 settembre: è accusata di furto aggravato. Il fatto è accaduto a Vedano Olona. La donna accudiva un pensionato ottantenne. Ad accorgersi dell’ammanco
è stata la figlia dell’uomo con il quale l’anziano vive. La figlia aveva immediatamente notato che all’appello mancavano alcuni monili in oro appartenenti al padre e alla madre scomparsa e del denaro per un ammontare di circa 100 euro. I soldi che venivano tenuti in casa per le piccole spese quotidiane. La figlia è stata intelligente agendo in modo corretto. Non ha accusato la badante di aver commesso il furto pur avendo dei sospetti. Anche perché in casa non era entrato nessun altro e sino a poche ore prima gioielli e denaro erano al loro posto. Non l’ha accusata licenziandola, ma ha immediatamente chiamato il 112 non dando così alla badante il tempo di nascondere, vendere nel caso dei monili o spendere nel caso delle banconote, il bottino. I carabinieri sono arrivati in pochissimi minuti bloccando la badante. La donna ha negato, ma i militari l’hanno controllata. La refurtiva era nascosta nel reggiseno della quarantaseienne finita così in manette. Inutile dire che la quarantaseienne è stata licenziata: resterà ai domiciliari sino al processo. La refurtiva è stata immediatamente restituita ai legittimi proprietari. Purtroppo sono parecchi i casi analoghi segnalati all’autorità giudiziaria negli ultimi mesi. La figura della badante negli ultimi anni è entrata a far parte di moltissime famiglie. In parecchie circostante, però, i datori di lavoro quando si accorgono che in casa sono spariti oggetti o denaro non chiamano i carabinieri. O, spesso, li chiamano in ritardo. Prima accusano la dipendente del furto, mettendola così in guardia, poi la licenziano dandolo così il tempo di liberarsi della refurtiva rendendo così molto più complesso il lavoro degli inquirenti. In caso di sospetti, o di certezze come in questo caso visto che nessun altro avrebbe potuto aver preso quanto sparito, l’unica cosa da fare è chiamare immediatamente il 112 in modo da dare alle forze di polizia l’opportunità di intervenire in modo tempestivo e ancora più efficace.