Il centrodestra è nel caos. Tramonta anche il prof?

Pesa su Cherubino il no di Ndc, Forza Italia tenta la mediazione. Lega pronta alla corsa solitaria. E si torna a parlare di primarie

– Centrodestra nel caos, la candidatura di è già sul viale del tramonto. Restano aperte tutte le opzioni: dalle primarie alla spaccatura stile-Saronno. E Forza Italia media tra Lega Nord e Nuovo Centrodestra. La candidatura di Paolo Cherubino, il primario di ortopedia che era stato estratto come un coniglio dal cilindro dalla Lega per risolvere l’impasse tra il civico e l’azzurro, sembra sul viale del tramonto. Al veto del Nuovo Centrodestra, che non perdonerebbe al Prof le prese di posizione critiche nei confronti della sanità “formigoniana” fatte anni addietro, si è aggiunta la mezza rivolta della base leghista della sezione, che avrebbe manifestato notevoli perplessità sul carattere poco accomodante di Cherubino, di certo uno a cui non risulterebbe semplice provare ad imporre scelte amministrative.

E così si sta rimettendo tutto in discussione. Nel frattempo, Cherubino ha sentito al telefono Stefano Malerba, prima di partire per l’estero per un periodo di vacanza già programmato. Malerba che peraltro non ha alcuna intenzione di farsi da parte e continua la sua corsa, anche se ormai le probabilità che possa essere ripescato dal centrodestra si riducono sempre di più. Giovedì sera, in un incontro ristretto e riservatissimo tra il segretario provinciale della Lega Nord ,

il delegato alla trattativa per Forza Italia e il coordinatore provinciale di Ncd , non si è arrivati ad una “quadra” da portare sul tavolo provinciale convocato per ieri sera con gli altri alleati.
Una soluzione ancora non c’è, perché dei tre candidati attualmente in campo, Cherubino non va bene a Ncd, Marsico non convince la Lega e Malerba è indigesto a Forza Italia. Una sorta di cortocircuito che avrebbe potuto essere risolto solo se uno dei leghisti che vanno bene a tutti (Matteo Bianchi, ma anche , per scomodare ) avesse accettato di correre. A questo punto, se dovesse tramontare Cherubino, il rischio concreto di spaccatura c’è. Perché la Lega varesina proverebbe ad imporre il candidato scelto dalla sezione, l’assessore alla Sicurezza, che non soddisfa nessuno degli alleati. Una sorta di Saronno-bis, con il fronte del centrodestra che si dividerebbe in due, Patto per Varese da una parte, partiti che fanno riferimento al Ppe dall’altra.

Per scongiurare questo rischio, Raffaele Cattaneo ha messo sul piatto l’ipotesi di fare le primarie di coalizione. Ognuno potrebbe proporre il proprio candidato di bandiera, ci sarebbe un mese circa di campagna, poi prima di Pasqua la coalizione di centrodestra avrebbe il proprio candidato sindaco. Con il vantaggio di averlo già lanciato, con un mese di campagna per le primarie, nella sfida contro. Idea forse suggestiva, che di fatto però non convince molto, soprattutto in casa Lega, oltre ad essere oggettivamente complessa dal punto di vista organizzativo. In entrambi i casi, spaccatura o primarie, il “caso Varese” assumerebbe una rilevanza nazionale. E a questo punto, se le segreterie locali dovessero alzare bandiera bianca, potrebbe essere invocato l’aiuto dall’alto di e degli altri leader, per arrivare ad una decisione “alla” dei tempi che furono, che metta d’accordo tutti per forza. A meno che qualcuno non desista, magari a fronte di qualche sostanziosa contropartita in termini di assessorati o di candidature in altre città che vanno al voto: e in questo caso sia Luca Marsico che Stefano Malerba potrebbero, in extremis, tornare in gioco. Ma il centrodestra è sull’orlo di una crisi di nervi.