– Sembra di tornare con la mente al giorno di Natale. Quella stessa sensazione di ingiustizia, di impotenza, di rabbia. Stefano ed Alessandro erano amici, anzi sono amici. Possiamo solo pensare che si siano ritrovati ora. Stefano aveva ripreso a pedalare proprio per ricordare Ale. «Grazie per essermi stato accanto in questi anni, per aver faticato, gioito e sudato nella vittoria e nella sconfitta. Non solo come compagno di squadra ma anche come amico, ne sono onorato.
Ogni volta che salirò su una bicicletta pedalerò in memoria di te, come se ti avessi sempre al mio fianco. Non c’è modo più bello che ricordare un amico facendo quello che lui amava»: sono parole che Stefano ha scritto poche settimane fa in memoria di Alessandro.
Hanno pedalato assieme per una vita, hanno faticato uno accanto all’altro, con la maglia del Velo Club Cassano Magnago con cui Stefano stava pedalando anche ieri. Erano passati assieme alla Fagnano Nuova prima che Stefano si fermasse. Hanno condiviso la passione di una vita intera, di una vita troppo corta.
Stefano era risalito in sella proprio perché, assieme ad altri amici di Alessandro, voleva prepararsi per Cracovia. Sì, perché come avrebbe fatto Ale, a luglio sarebbero saliti tutti in bicicletta da Cassano Magnago fino a Cracovia, oltre 1400 chilometri per ricordare un amico, un compagno. E per portarlo assieme a loro alla Giornata Mondiale della Gioventù, a cui Stefano si era iscritto. Ci stavano lavorando ormai da un mese, calcolando percorsi, organizzando le tappe e le soste, i riposi, preparando magliette e cercando sponsor. 1400 chilometri per Alessandro, che gli amici percorreranno per entrambi con un doppio peso nel cuore.
Questa storia aveva ancora bisogno di lacrime, di dolore, di incredulità. Una storia che non si può capire e si fa fatica persino ad immaginare, a raccontare. La passione comune per la bicicletta, le vacanze assieme d’estate in quel paradiso di Antagnod, tante esperienze condivise assieme, tante cose che ci fanno ricordare ma che ora ci lasciano impotenti, nel dolore e nella rabbia.
E ora il pensiero va a quegli amici, gli amici del ciclismo, che hanno perso Stefano ed Alessandro in pochi mesi, ma che ora dovranno trovare la forza di andare avanti, ricordandoli, pedalando, portandoli nel cuore fino a Cracovia. Nei loro occhi e nei loro cuori c’è tutto quel peso che non vorremmo mai raccontare e per cui non troviamo una maledetta ragione, tutta quell’ingiustizia che non ne vuole proprio sapere di lasciarci in pace.