Prigioniera in casa Finisce l’odissea per Francesca

È una storia a lieto fine quella di Francesca, la trentacinquenne di Malnate disabile e costretta a casa da un ritardo burocratico, imprigionata al primo piano della palazzina dove vive con i genitori.

Le sue sono state lunghe settimane in casa dopo che il mezzo cingolato, grazie al quale può percorrere le due rampe di scale esterne all’uscio di casa sua, si è guastato. Un periodo di vana attesa e appelli per lei e per la sua famiglia fino a oggi. Andiamo con ordine: è affetta da una grave patologia degenerativa dall’età di 19 anni che l’ha resa disabile e costretta alla sedia a rotelle.

Nonostante ciò, la ragazza malnatese sta tentando di condurre una vita normale grazie alla sua grande forza d’animo e al sostegno della famiglia. Normalità che è anche il poter uscire di casa. Questa possibilità però è venuta meno a inizio maggio, quando l’ausilio meccanico si è guastato ed è stato portato via dall’assistenza. Da allora è iniziato un vero calvario, come ha raccontato anche dalla signora , la madre di Francesca. Un periodo caratterizzato dal grave ritardo nella riconsegna del cingolato in riparazione e da nessuna proposta di mezzo sostitutivo;

un vero purgatorio intervallato da moltissime telefonate, sia alla Asl varesina, sia alla stessa ditta di manutenzione dopo le quali l’incertezza e lo sconforto dalle mezze risposte ricevute ricadeva sulla famiglia Anselmo. Settimana scorsa, a un mese e mezzo dal ritiro del cingolato, la svolta. La telefonata che da giorni tutti aspettavano è arrivata: l’annuncio dell’Asl, l’ultimo e definitivo, che informava dell’imminente consegna. «Mi hanno chiamata dicendomi che sci avrebbero ridato l’ausilio meccanico –spiega Gaetana- È stata una settimana lunghissima ma il telefono è squillato. Oggi finalmente avremo quello che stiamo aspettando da moltissimo tempo. Mia figlia, che potrà continuare a condurre la sua vita come prima è felicissima».

La prima cosa che farà sarà la gita che aspettava da tanto tempo. Gaetana continua: «Siamo tutti al settimo cielo e finalmente la nostra vita potrà tornare a quella prima del guasto. Tra l’altro il cingolato non è quello vecchio riparato, ma uno completamente nuovo. Oggi è la fine dello sconforto e del grandissimo disagio per tutti noi».

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