Il presidente Coppa e i dirigenti che l’accompagnano verso il baratro non sanno cosa significhi una retrocessione a Varese. Noi, purtroppo, sì e infatti da mesi ne parliamo apertamente mentre al vertice del club fanno orecchie da mercante, s’impermalosiscono dopo avere sbagliato tutto, muovono le pedine del futuro cda mentre la terra trema sotto i piedi, scaricano le colpe su chi non c’è più (dopo avere scaricato tutte le persone migliori che avevano, le uniche a conoscere Varese e il basket,
da Vescovi a Caja), si circondano di signorsì, blandiscono i tifosi parlando di un futuro inesistente perché il presente li sta travolgendo. Guardano il dito, non la luna. Caro Coppa e dirigenti tutti: prima di fare retrocedere la Pallacanestro Varese e macchiarvi di una colpa insopportabile, liberateci da questa gestione fallimentare, dimettetevi e andate a bussare dall’unica persona che ha ancora una possibilità di evitare la fine a cui ci state condannando. Chiedete aiuto a Cecco Vescovi e sparite, prima che a sparire sia la Pallacanestro Varese.