– Pacifico con “Le mosche tour” porta a Microcosmi pensieri e musica. Sabato sarà ospite della tre giorni di musica, arte, cultura e intrattenimento di Comerio.
«Presenterò un piccolo spettacolo – spiega il cantautore – fatto di canzoni mie e di altri, di pensieri e letture di un libro, privato e mai pubblicato. Decido la scaletta in base al luogo. Di solito sono solo, ma a Comerio Vittorio Cosma, amico nonché ideatore della manifestazione, salirà sul palco con me. E ci saranno altri artisti di quella zona, che è piena di musicisti: da Alberto Fabris a Silvio Mazanotti a Ivan Ciccarelli».
Gino De Crescenzo, in arte Pacifico, da anni vive a Parigi, dove ha il suo studio. «Una stanza riempita di cose che mi piacciono su cui posare gli occhi. Un luogo di silenzio, senza internet, il mio rifugio quotidiano».
Ogni posto, dal bar al metrò, però può essere d’ispirazione: «Gli artisti sono antenne, se sei ben disposto ogni cosa ti parla».
In quello studio è nato anche “Adesso e qui-Nostalgico presente”, uno dei brani contenuti nel nuovo disco di Malika Ayane “Naif”,
proposto all’ultimo Festival di Sanremo.
«Volevamo scrivere un brano sugli amanti e sulla loro poca progettualità. L’idea è “non ci toccheranno le cose belle, come tenersi per mano per strada, e nemmeno quelle tristi, come il silenzio a cena, quello di chi ha litigato o non ha più nulla da dirsi”».
Oggi lavora al suo nuovo album di inediti. «È una “minestra” nella quale voglio continuare a buttare ingredienti per tutta l’estate. Sto continuando a scrivere e a lavorare con la chitarra nello studio, che ha un suono unico, molto mio. Poi lo finirò con un produttore per avere uno sguardo dall’esterno».
Pacifico ha collaborato e collabora tuttora con tantissimi autori, da Bersani a Morandi, da Frankie Hi-NRG a Celentano e molti altri, scrivendo canzoni indimenticabili: una su tutte, “Sei nell’anima” con Gianna Nannini.
Ma nel processo creativo di un autore viene prima l’artista o il pezzo? «Succede in tutti e due i modi. La cosa più difficile è scrivere se non conosci bene l’artista. Con Gianna la collaborazione continua da anni. La settimana prossima ricominceremo col disco nuovo. Tutto nasce dall’incontro. Ci credo tantissimo, perchè quando l’autore scrive da solo dà la propria impronta. Quando, invece, collabora è più interessante».
Strano destino per uno con un diploma di ragioneria e una laurea in scienze politiche. «Inconsapevolmente sono un figlio d’arte. Mia mamma, operaia con una voce bellissima, ha voluto che avessi un pianoforte sin da piccolo: era il suo sogno che suonassi. Poi, per timidezza, ho preso il diploma e la laurea, avendo sempre una band: solo dopo ho deciso di diventare musicista. Ho scritto il primo testo a 38 anni».
Ad aprile ha scritto e interpretato “Le storie che non conosci” per l’iniziativa #ioleggoperché. «Con Samuele Bersani ci dicevamo da anni che dovevamo fare qualcosa insieme, poi è arrivata l’occasione. Un’esperienza bellissima e difficile. Il testo cambiava un aggettivo al giorno. È stata sua l’intuizione di stanare Guccini, che ha accettato. Quando ho ricevuto il file definitivo l’emozione è stata forte».
Per lo spettacolo del 20 giugno, a partire dalle 20, con Max Gazzè e Pacifico, sono in vendita i biglietti a 10 euro.