Villa Manara è causa di notti insonni

Il ronzio continuo del climatizzatore di Villa Manara disturba il sonno a tutto il vicinato. I residenti protestano: «Costretti a tenere le finestre chiuse anche d’estate». Aperto un contenzioso con l’amministrazione comunale.

Succede in via Alberto da Giussano, di fronte alla villa liberty che il Comune da qualche anno, dopo un’importante opera di ristrutturazione e ampliamento, ha concesso in uso all’Università dell’Insubria, che qui ha posizionato i laboratori di ricerca biologica e biotecnologica.

Gli abitanti delle case e dei palazzi circostanti non sopportano più il continuo e incessante ronzio dell’impianto di raffrescamento dell’edificio, che è in funzione per tutta la giornata, ma che «soprattutto di notte e nei mesi estivi, quando si vorrebbero tenere aperte le finestre e cenare in terrazza, rende l’ambiente esterno invivibile».

Ogni anno, puntualmente, con l’arrivo dell’afa, l’incubo della “colonna sonora” attorno a Villa Manara si ripropone. Il rumore non è fortissimo, ma è costante e fastidioso, secondo i residenti della zona, che si appellano alle istituzioni per una soluzione, sul modello del caso del Mia Beach (il locale notturno di piazza Fratelli Rosselli poco distante da Villa Manara), che è stato risolto imponendo l’insonorizzazione del locale.

«Questo ronzio insopportabile ci costringe a tenere le finestre chiuse anche col caldo, oppure ci accompagna per tutta la serata se decidiamo di ospitare qualcuno in terrazza. Non se ne può più: del resto c’eravamo prima noi del climatizzatore della villa», dicono i residenti.

Per ora il caso è finito sul tavolo del movimento La Voce della Città di , che invita l’amministrazione a «intervenire per garantire la qualità della vita di chi abita in via Alberto da Giussano».

La vicenda dura ormai da almeno tre anni, dopo che in Villa Manara sono stati avviati l’attività dei laboratori e il climatizzatore, che è fondamentale anche per le esigenze di conservazione dei materiali utilizzati nei laboratori e per il funzionamento delle apparecchiature.

I residenti non contestano l’attività dell’università, vorrebbero solamente che l’impianto venisse insonorizzato per poter tornare a respirare la tranquillità del silenzio, almeno nelle ore notturne, anche nei mesi caldi. È già aperto un contenzioso, visto che qualcuno addirittura teme la perdita di valore degli appartamenti in caso di vendita.

Il Comune di Busto Arsizio da parte sua ha approvato lo scorso anno il piano di classificazione acustica del territorio. La stessa Arpa però, nel parere tecnico allegato al piano, ricordava che «il piano di zonizzazione non entra nel merito del problema legato all’inquinamento acustico prodotto da sorgenti puntuali, ma è comunque opportuno effettuare una verifica rispetto al rumore provocato dalle attività».

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