«Mi hanno ferito per rapinarmi». Ma i carabinieri scoprono le sue bugie

L’uomo, con segni di arma da taglio, ha chiamato il 118 fornendo però false generalità. Vittima di un regolamento di conti?

– «Mi hanno accoltellato per rapinarmi». Ma è una bugia: gli inquirenti sospettano che quelle coltellate siano l’esito di un regolamento di conti tra spacciatori. È accaduto a Samarate, zona Cascina Elisa, nel pomeriggio dell’altro ieri. Un uomo ha chiamato il 118 perché era stato ferito. I sanitari lo hanno in effetti trovato con delle ferite da arma da taglio alle mani.

Ferite non gravi ma certamente preoccupanti se frutto di una rapina. Ed è questa infatti la storia “venduta” dalla vittima una volta arrivato all’ospedale di Gallarate per essere sottoposto alle cure mediche del caso. Qualcuno lo aveva aggredito, lo aveva accoltellato mentre lui cercava di reagire, per poterlo rapinare.

Rapina dal bottino magrissimo: un cellulare e 20 euro. Ma purtroppo è già accaduto in altre occasioni. L’uomo, inoltre, ha diligentemente fornito i propri dati dichiarando di avere 30 anni, di essere iracheno e di vivere in Italia senza fissa dimora. Sin qui tutto bene: il ferito ha fornito un nome e un cognome. Come da prassi, però, in caso di aggressioni violente viene richiesto l’intervento dei carabinieri. I militari hanno velocemente svelato l’arcano. L’uomo era già stato foto segnalato e compariva nei data base per i suoi numerosi precedenti, in particolare nell’ambito dello spaccio.

Peccato non fosse affatto un 30enne iracheno senza fissa dimora, ma un 33enne marocchino, regolarmente residente in Italia, ben noto alle forze di polizia per i suoi non proprio specchiati trascorsi. Il 33enne è stato per ora denunciato per aver fornito false attestazioni a un pubblico ufficiale, cioè per aver fornito un falso nominativo.

I militari, però, non hanno finito. Pesanti dubbi insistono sull’ipotesi del ferimento a causa di una rapina. Visti i precedenti dell’uomo, infatti, si ipotizza, e si sta verificando quest’ipotesi, che il ferimento sia avvenuto in un contesto diverso. Cioè una lite, se non un regolamento di conti, tra piccoli spacciatori. I militari stanno cercando l’aggressore. Ma contestualmente se l’ipotesi coltellate tra pusher sarà confermata il marocchino rischia anche una denuncia per simulazione di reato.