Ogni anno, circa 48 milioni di turisti stranieri arrivano in Italia per trascorrere le vacanze: chi a caccia di tesori artistici e culturali da scoprire, chi per godersi il relax delle magnifiche spiagge nostrane e chi per respirare il benessere e la tranquillità delle Alpi e degli Appennini. Una full immersion in una nazione che offre ogni tipologia di intrattenimento e che, al ritorno in patria, lascia un bagaglio di ricordi e di conoscenza impossibili da dimenticare.
La stessa cosa, purtroppo, non capita ai turisti di casa nostra: da uno studio promosso da Sanpellegrino, in occasione del concorso «Vinci le Meraviglie d’Italia», pensato per far riscoprire agli italiani le bellezze della Penisola, emerge che ben il 52% degli intervistati, quindi un italiano su due, si dimostra ignorante riguardo le bellezze naturalistiche, storiche e culturali del Belpaese. Non sono state poche le clamorose gaffes in cui il campione di 4000 persone, comprese tra i 18 e i 65 anni, è incappato durante lo studio.
Secondo la ricerca, la scarsa conoscenza dimostrata dagli italiani non riguarda solo i luoghi poco noti o i monumenti nascosti, ma anche località e opere d’arte di grande appeal turistico. Ad essere più ignari delle bellezze che li circondano sono gli uomini: ben il 56% degli italiani ha infatti ammesso delle profonde lacune nella conoscenza delle perle turistiche e del patrimonio culturale e artistico. Se la cavano meglio le donne la cui percentuale si ferma al 48%. La scarsa conoscenza colpisce soprattutto gli italiani tra i 30 e i 49 anni, mentre un po’ più ferrati sono i giovanissimi della fascia 18-29.
Ma quali sono le opere che causano più imbarazzo? Quella che più di tutte ha causato clamorose gaffes è il Cenacolo di Leonardo da Vinci: per ben 6 italiani su 10, l’affresco, conosciuto ad ogni latitudine si troverebbe nei pressi di Firenze. Solo il 40% è a conoscenza che si trova invece a Milano, all’interno del Refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. La stessa triste sorte tocca al Ponte di Rialto che attraversa il Canal Grande di Venezia: incredibilmente il 56% degli italiani non ne ha mai sentito parlare.
Ma non è tutto: per il 53% degli intervistati le celebri Cascate delle Marmore sarebbero sulle Alpi, mentre in realtà è possibile ammirarle in Umbria, nei pressi di Terni. E così anche i Sassi di Matera diventano delle semplici conformazioni rocciose o delle scogliere, invece di insediamenti urbani ricavati nelle rocce, e i nuraghi sardi un dolce tipico (in realtà sono un tipo di costruzione tipica della civiltà nuragica). Alcuni scivoloni sono a dir poco clamorosi: come per esempio che il Marechiaro di Napoli sia per il 47% degli italiani solamente il soprannome del capitano del Napoli,
Marek Hamsik, invece che il borgo di Posillipo, tra i simboli della dolce vita italiana, meta turistica delle star di Hollywood negli anni ’60. Triste destino anche per la Certosa di Pavia, ritenuta dal 42%del campione un tipo di formaggio fresco al posto del complesso monumentale di grande valenza architettonica. E che dire della Valle dei Templi, che per il 39% degli italiani si trova in Egitto. Insomma, una vera e propria ecatombe culturale, a cui, iniziative come quella promossa da Bibite Sanpellegrino cercano di porre un freno, riuscendo ad abbinare iniziative pubblicitarie e di marketing a delle vere e proprie “missioni” di insegnamento.
Con un patrimonio così, infatti, 48 milioni di turisti stranieri sono persino pochi: potrebbero aumentare proprio grazie ad attività di promozione che tutti i cittadini potrebbero adottare a salvaguardia delle nostre bellezze . L’importante, è esserne a conoscenza.