Opportunità per il Varesotto in arrivo dalla Cina? La Camera di Commercio di Varese ci crede al punto da organizzare una missione, ad oggi in corso, nella regione di Chongqing provincia che da sola conta qualcosa come 34 milioni di abitanti. Stiamo parlando di un centro logistico e industriale da cui parte una importantissima e nevralgica linea ferroviaria che arriva a Duisburg, nel cuore dell’Europa. E la visita sarà anche presto ricambiata: a settembre infatti una delegazione cinese arriverà a far visita proprio al nostro territorio.
Che l’interesse sotteso alla visita non sia legato solo alle opportunità di fare business è confermato dallo schieramento messo in campo per la missione: accanto al presidente camerale e ad , direttore di Provex (consorzio per l’internazionalizzazione), ci sono anche il presidente del Consorzio Turistico e , imprenditrice del settore turismo, che già conosce la zona. L’obiettivo varesino dunque non è solo quello di sondare le opportunità connesse al polo logistico che si sta sviluppando attorno alla ferrovia “one
way one road”. Su questo fronte sono chiare le potenzialità e l’importanza strategica dal momento che tale linea ferroviaria fa parte di un più ampio disegno cinese per la ricostruzione di antichi collegamenti tra oriente ed occidente, una sorta di via della Seta all’incontrario che sta assorbendo tantissimi investimenti, con la prospettiva appunto di aprire nuove rotte commerciali che vedranno l’utilizzo di linee ferroviarie e marittime. E non va neppure dimenticato che in questa regione si produce il 40 per cento dei computer portatili di tutto il mondo e che l’interesse dimostrato dal nostro Paese per quest’area ha portato ad aprirvi un consolato, poco più di un anno fa. Un secondo punto di interesse per il nostro territorio è quello legato alla promozione del Varesotto anche dal punto di vista turistico in un’area che ha una popolazione pari alla metà di quella italiana e che risulta avere disponibilità economiche in forte crescita.
Non va dimenticato che le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo parlano di cento milioni di cinesi che viaggeranno all’estero nel 2020 e già oggi i numeri del turismo cinese sono interessanti; nel 2014 la presenza di turisti cinesi in Italia ha infatti registrato un balzo in avanti di 11 punti percentuali e solo per Expo si stima che siano arrivati a Milano (o comunque in Lombardia) almeno un milione di ospiti dal Paese di mezzo. E proprio l’esposizione universale è stata complice dell’incontro tra Varese e Chongqing. All’Expo infatti si è concretizzato nei mesi scorsi l’invito rivolto ai vertici camerali da parte dell’ufficio per il commercio internazionale di quella municipalità. Un fatto singolare? Non per il padiglione cinese che è anche tra i più imponenti presenti nel sito espositivo e che è stato proprio concepito anche come luogo di incontri diplomatici e di affari che tengono insieme marketing territoriale e ricerca di contatti di business, esattamente come quello avviato con la delegazione del nostro territorio. Certo, oggi più che mai l’economia cinese è sotto i riflettori dopo che il mondo della finanza mondiale è stato letteralmente scosso dai crolli delle borse di Shangai, Shenzen e Hong e dalla svalutazione dello yuan. Un quadro dalle tinte decisamente forti che non fa che gettare nuova luce su di un sistema economico molto complesso la cui debolezza oggi spaventa forse anche più di quanto facesse temere la sua forza di ieri.