Tragedia nella acque del Lago Maggiore: un sub di 52 anni di Binago è morto ieri pomeriggio mentre stava compiendo una serie di immersioni. Si tratta di Antoine Haddad, fabbro di origini libanesi che da tempo viveva in provincia di Como. Non è ancora chiara l’esatta dinamica del gravissimo incidente, fatto sta che quella che doveva essere una giornata di divertimento e svago nelle acque del Lago Maggiore si è trasformato in un pomeriggio drammatico. Il sub si stava immergendo nel bacino all’altezza
della nota località Cinque Arcate, nel Comune di Castelveccana. Una località molto popolare tra gli appassionati di immersioni subacquee, anche se già in passato si erano verificati degli incidenti molto gravi poiché già a pochi metri dalla costa le acque del bacino scenderebbero in maniera repentina a grandi profondità. Anche se in realtà il punto nel quale è avvenuto il drammatico incidente è un grande luogo di richiamo per i sommozzatori, una sorta di “luogo scuola” nel quale fare esperienza e maturare conoscenze. I gravi incidenti che si sono già verificati in passato sono anche la conseguenza del fatto che questo scorcio di lago è un punto di richiamo per tantissimi appassionati dell’immersione subacquea. Cosa sia successo effettivamente al sub per il momento non è ancora chiaro. Non sono stati chiariti diversi aspetti della faccenda, ma stando ai primi riscontri pare che il binaghese fosse un sommozzatore esperto. Ieri pomeriggio però qualcosa è andata storta: probabilmente non era neppure la prima volta che scendeva in quelle acque, ma anche questo è un elemento sul quale si sta cercando di fare chiarezza per capire se in qualche modo possa essere rimasto sorpreso o se magari sia stato colto da un malore. Si trovava a Castelveccana alimentando una passione che aveva da tempo. L’allarme è stato lanciato da chi si trovava in quel momento a riva, altri sub, circa una decina di sommozzatori, che si sono preoccupati non vedendolo riemergere dopo un bel po’ di tempo. A quel punto si sono precipitati inabissandosi nelle acque del lago alla ricerca del sub scomparso. Sono stati chiamati anche sommozzatori da Milano, ma prima che potessero arrivare a Castelveccana il corpo senza vita del binaghese era stato già ritrovato a 53 metri di profondità dai primi soccorritori (dell’Acqua Club Varese) che si erano immersi subito dopo aver lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Varese e i mezzi del 118. I soccorritori hanno tentato di rianimarlo sul posto, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri che stanno compiendo tutti i rilievi necessari per stabilire con esattezza come si sono sviluppati i fatti.