TRADATE E’ tempo di vacanze, ma il pensiero di molti amministratori comunali è già rivolto al rientro, quando le forze politiche tradatesi inizieranno a scaldare i motori in vista delle elezioni comunali della prossima primavera.
Elezioni che arrivano in un momento di generale disaffezione verso la politica e i suoi paludati schemi: «Si sta scivolando verso bassi livelli anche per colpa della casta politica nazionale – confessato senza remore il sindaco Stefano Candiani – purtroppo si avverte il disamore dei cittadini verso la politica,
e non solo verso quella romana: ormai la diffidenza e il disgusto si è spostato anche ai bassi livelli, alle amministrazioni locali».
Sul fronte delle opposizioni qualcosa ha già iniziato a muoversi. Il dialogo tra le varie forze in campo, stimolato da gruppi di cittadini virtuali (sul web) e reali, è cominciato da qualche settimana.
Sull’altro fronte, invece, si sentono solo voci e chiacchiericci: «Ah sì? Il centrosinistra si sta muovendo? Non se ne era accorto nessuno – liquida la faccenda Candiani – Il centrodestra non ha bisogno di parlare male dell’avversario al solo fine di denigrare e gettare discredito su chi sarà candidato. Quella è la parte della politica che fa male a Tradate».
Suona quasi come un’autodifesa quella di Candiani, che mette le mani avanti sui temi che potranno essere messi sul tavolo della discussione nell’imminente campagna elettorale: «Ci accusano di tutto e di più – continua il primo cittadino – ma non si rendono conto che spesso fanno opposizione solo per il gusto di farla. Anche quando affrontiamo temi storicamente di sinistra, ci danno contro per partito preso. Così non si può parlare di pedonalizzazione senza essere attaccati. Ampliamo il patrimonio pubblico in controtendenza con le dimissioni, vedi villa Inzoli, e veniamo attaccati. Tradate è una cittadina vivace. C’e interesse. C’è voglia di viverla. La gente è presente e ci crede».
Candiani da segretario provinciale della Lega in molti Comuni ha scelto di correre in solitaria, staccandosi dall’alleato-nemico, il Pdl.
Sono in molti a chiedersi cosa succederà a Tradate, se verrà mantenuta l’attuale alleanza o se, al contrario Lega e Pdl correranno separati: «Molte amministrazioni municipali nei prossimi anni lavoreranno solo in base alla stima che c’e tra le persone, al di là delle etichette politiche – prevede Candiani – Dobbiamo costruire maggioranze capaci di andare oltre gli schieramenti politici, che abbiano come unico obiettivo quello del buon governo».
Una dichiarazione di intenti che lascia aperte tutte le strade. Come quelle sul nome di un possibile successore. Probabilmente qualche nome c’è già, ma al pubblico vengono offerte solo ipotesi vaghe. Su una cosa sola Candiani ha le idee molto chiare: «Se ci sarà coalizione il candidato sindaco sarà della Lega, credo sia abbastanza scontato – afferma – Non per carenze del Pdl, ma per i numeri». E a chi si chiede quale sarà il futuro di Candiani nella prossima amministrazione, lui risponde senza mezzi termini: «Io ci sarò, ma solo come consigliere. Sarò presente come ex sindaco, ma nulla di più. In passato ho apprezzato in prima persona, come successore di Dario Galli, questo stile di comportamento. E voglio riservare lo stesso trattamento a chi arriverà dopo di me».
b.melazzini
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