giura come nuovo procuratore capo di Varese: «Ottima procura. Lavoreremo per migliorarne ulteriormente l’efficienza e per rendere più rapida ed efficace l’azione giudiziaria».
Intenti chiarissimi: «È un progetto che possiamo realizzare», ha aggiunto Borgonovo salutata dal presidente del tribunale di Varese e da tutte le autorità civili e militari cittadine.
Una cerimonia sobria con una piccola sorpresa finale: , lo storico procuratore capo di Milano che guidò la stagione di Mani Pulite, ieri mattina era nell’aula gup del tribunale per salutare Borgonovo “l’allieva” che conobbe quando la procuratrice entrò in magistratura.
«Sono felice di essere qui – ha detto Borrelli – Non parlerò oggi dei problemi della giustizia italiana. Sono qui per salutare un magistrato che ho professionalmente conosciuto da “piccola”. L’ho vista nascere come magistrato, così come è accaduto per Piglionica. Ho potuto apprezzarne la preparazione, la serietà, l’intelligenza, la laboriosità e la grande sensibilità umana, dote fondamentale per guidare una procura così importante».
Borgonovo si è concessa un istante di morbidezza: «Tutto ciò che di buono farò come procuratore sappiate che lo devo a quest’uomo. Gli errori saranno soltanto miei. Ma le cose buone le dovrò a lui. Procuratori ne ho conosciuti tanti, ma nessuno è mai stato procuratore come lui».
Borgonovo è quindi immediatamente passata ai progetti: «Dobbiamo lavorare per dare quelle risposte che il territorio si aspetta. Dobbiamo combattere una giustizia lenta, perché una giustizia lenta non è in grado assolutamente di garantire i diritti sociali dei cittadini. Una giustizia lenta favorisce i forti penalizzando chi invece attende di veder fatti rispettare i propri diretti». Giustizia rapida «ma capace ed efficiente» ha aggiunto. Quindi qualità, oltre che quantità. «Indagini precise, tempestive e realmente efficaci, soltanto così salvaguarderemo i diritti dei cittadini».
Daniela Borgonovo ha chiaro anche come raggiungere l’obbiettivo: «Valorizzazione delle risorse disponibili a seconda delle peculiarità di ciascuno. La procura di Varese ha un organico quasi completo, fatto straordinario in questo specifico momento».
Sul fronte personale amministrativo il nuovo procuratore è stato chiaro: «Qui il sottorganico è considerevole.Dobbiamo lavorare per porre rimedio alla situazione. Razionalizzare oltre il limite minimo consentito, infatti, non può essere una soluzione».
Una visione chiara della situazione che è stata salutata con favore estremo sia dal presidente dell’ordine degli avvocati di Varese «finalmente qualcuno con il quale collaborare», sia dal sindaco , nella doppia veste di primo cittadino e avvocato: «Questa città rispetta la legge ed è pronta a collaborare».
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