Si è aggiudicato il primo premio, nella categoria bianco e nero fresh per lo stile realistico, al The United Ink No Limits Tattoo Show svoltosi a New York dall’1 al 3 aprile scorso. Lui è titolare dello studio in viale Borri “Arna Tattoo & Fine Art Studio”. Quasi 11 ore di lavoro per realizzare, sull’avambraccio posteriore di un cliente, un volto femminile dall’aspetto creepy. «Il ragazzo che ho tatuato alla convention di New York – spiega Arnaldo – è un cliente che mi ha seguito dall’Italia, per la precisione da Alessandria. Voleva un tatuaggio, ma la lista d’attesa nello studio di Varese era parecchio lunga, così ha deciso di seguirmi fino a New York per farsi tatuare da me. Questo mi ha fatto molto piacere».
Arnaldo, 32 anni, ha partecipato alla convention newyorkese grazie alla sua presenza a una precedente convention oltre oceano. «A settembre dello scorso anno ero a Las Vegas per un’altra convention. Uno degli organizzatori di quella newyorkese si è avvicinato e mi ha proposto di partecipare perché era rimasto colpito dai miei lavori. Detto, fatto. La mia grande soddisfazione è quella di aver vinto il primo premio». Arnaldo, prima di aprire uno studio tutto suo all’interno
della Città Giardino, ha bazzicato diversi studi all’estero per fare un po’ di gavetta. «Ho iniziato a tatuare nel 2005, facendo esperienza qua e là e nel 2008 ho iniziato a operare professionalmente nei vari studi. Ho avuto l’occasione di poter lavorare con grandi tatuatori del panorama internazionale: negli Stati Uniti, in Brasile e in vari Paesi d’Europa. Mi sono specializzato in ambito pittorico lavorando a stretto contatto con pittori e amo dipingere. Così ho imparato a padroneggiare le tecniche di riproduzione dal vero e dei ritratti».
È proprio questa tecnica che ha permesso ad Arnaldo di differenziarsi dal resto dei tatuatori presenti sul territorio varesino. Il genere che è più popolare, tra quelli che possono essere ascritti al “realismo nei tatuaggi”, sono sicuramente i ritratti. La tecnica del tatuaggio realistico (apparentemente semplice) necessita invece di una preparazione particolare e non può certo essere improvvisata da chiunque.
«Un conto è realizzare un tatuaggio traditional, composto da linee e qualche sfumatura. Un altro è realizzare un tatuaggio realistico con effetto tridimensionale: in questo caso, c’è artisticamente una ricerca da parte del tatuatore, la tecnica utilizzata è molto più simile a quella di una costruzione pittorica. Cambia il modo di concepire il tattoo, che ha un livello caratteriale più forte». I tatuaggi “realistici” sono copie della realtà; possono riprodurre ambienti, oggetti, animali e ritratti di persone e volti. Per ottenere un’immagine quanto più verosimile, la tecnica del tatuaggio prevede, a volte, una lavorazione con sfumature su più livelli di colore senza linee di contorno. Avere a disposizione tutta la gamma dei colori per realizzare un tattoo è forse più semplice in quanto ci si può sbizzarrire e scegliere le varie tonalità il più possibile vicine alla realtà o completamente surreali creando così lavori più o meno realistici o più o meno color e new school. «Nei tatuaggi black and white questa possibilità non c’è, bisogna creare il pezzo utilizzando esclusivamente il nero, il bianco e le tonalità del grigio. Occorre lavorare molto di più sulle sfumature e sulle ombre, sui chiaro scuri e sulla profondità del soggetto. Il risultato è mediamente più elegante e meno pomposo, un tatuaggio in bianco e nero è come una fotografia artistica dove le ricercatezza delle luci e delle posizioni incide in maniera rilevante sul risultato finale». Così, Arnaldo si è creato un giro di clientela molto particolare. «Ho clienti varesini – racconta – ma lavoro parecchio con clientela che arriva da fuori provincia. Ho clienti romani, toscani e gente che arriva da Trieste. La mia clientela è cambiata tantissimo: non fornendo un prodotto commerciale, i miei clienti vengono da me perché vogliono un tatuaggio ben preciso».