Trenta profughi arrivati in paese. «Perchè nessuno ci ha detto nulla?»

Il consigliere dell’opposizione Pavesi attacca sui rifugiati: «Chi sono? E dove si trovano?»

«Vorremmo che finalmente si facesse chiarezza sugli ultimi extracomunitari arrivati in paese. Si parla di una trentina di persone, delle quali non si sa praticamente nulla. Per una questione di trasparenza è bene che il sindaco Samuele Astuti ci spieghi come stanno esattamente le cose». A parlare è Massimo Pavesi, consigliere di opposizione in Comune a Malnate: il rappresentante del centrodestra, candidato sindaco alle ultime elezioni, ha chiesto che la faccenda venga affrontata in maniera chiara dall’amministrazione

comunale. «Non sappiamo assolutamente nulla – ha insistito Pavesi – di questi profughi, richiedenti asilo, non sappiamo niente. Vogliamo sapere chi sono e dove si trovano». Il tema è stato già affrontato nel recente passato dalla Lega Nord, ma nelle ultime ore Pavesi è tornato a discuterne pubblicamente. «Non vorrei – ha aggiunto – che il Consiglio Comunale sia diventato il luogo nel quale vengono nascoste le cose da queste nebbie. Siamo davvero molto sconfortati. Ci abbiamo creduto molto in questa avventura, ma siamo molto delusi».

Le domande che il rappresentante del centrodestra malnatese ha rivolto al sindaco sono chiare: in realtà sono diversi i malnatesi che si stanno chiedendo esattamente le stesse cose. «Al momento – rincara la dose – non si sa un bel niente. Non sappiamo nulla di ufficiale. Prima che arrivassero a Malnate il sindaco avrebbe dovuto dirci qualcosa, chiarire dove sarebbero stati alloggiati e da dove vengono. Si tratta di profughi o di extracomunitari comuni? Dove alloggiano? Pagano un affitto? Ma soprattutto ci chiediamo chi introita i costi dell’accoglienza? Perchè sono stati fatti arrivare in modi “clandestini”? E perché non è stato detto nulla? Pare siano arrivati di notte. Vorremmo capire inoltre che strategie hanno messo in piedi per occuparli. Quanti dei nostri anziani o malnatesi in generale prendono meno di 35 euro al giorno? Perché non integriamo anche le loro pensioni? – ha provocato Pavesi – Per gli extracomunitari i soldi si trovano, per gli italiani no». Sulla vicenda è intervenuto il vicesindaco Maria Croci: «La situazione sulla gestione del piccolo gruppo di rifugiati è assolutamente sotto controllo – ha detto – e attraverso il coordinamento di cooperativa, prefettura e Comune si procede a un a gestione efficace della questione. Invito i consiglieri e chiunque abbia un incarico istituzionale a mostrare grande senso di responsabilità sulla questione».