FERNOC’è pure una specie di “lista” che imbratta un muro. Umorismo di dubbio gusto, fra “erba”, crack e “dessert”, come se elencasse una spesa.
E in quello che sembra essere stato un garage, o un deposito, ci sono tracce di fuochi e addirittura una semplice struttura in legno che assomiglia alla testata di un letto, con sui lati piccole “imbragature” per reggere candele.
C’è anche quello, nelle case delocalizzate di Ferno, al confine con Malpensa, da cui dal 2005 a oggi 56 famiglie se ne sono dovute andare, perché incompatibili con la residenza per la presenza dell’aeroporto.
Il sindaco Mauro Cerutti aveva ventilato il rischio di orge, forse messe nere. Ipotesi in qualche modo rientrate. «Ma lì – ribadisce – può accadere di tutto».
E noi abbiamo voluto controllare, fin dove possibile, accompagnati dall’assessore ai Lavori pubblici Filippo Gesualdi. Prima che da competenza regionale, che le aveva acquisite, la manutenzione fosse trasferita ai Comuni, tutte quelle villette sono state vandalizzate. «Hanno portato via il rame delle grondaie – ricorda Gesualdi -, dai fili elettrici. Sono sparite cancellate».
e.romano
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