Disputa familiare finisce nel sangue. Ieri pomeriggio in una palazzina di Jerago con Orago, due cognati si sono accoltellati all’interno dell’appartamento al secondo piano del condominio “Belvedere” in via XX Settembre, nel quale convivevano.
Ad aver avuto la peggio è stato , classe 1954, rimasto ucciso sotto i fendenti di un coltello da cucina brandito dal parente acquisito, , 64 anni, marito della sorella, . Tra i due uomini pare ci fosse già da tempo una certa tensione, anche se non risultano mai litigate tali da richiedere l’intervento da parte delle forze dell’ordine.
I motivi della violenta lite non sono ancora molto chiari, ma è probabile che il quadro di difficile convivenza abbia alimentato il raputs di follia che si è scatenato in un attimo. Secondo una ricostruzione sommaria dell’accaduto i due cognati erano da soli in casa.
Abitualmente l’appartamento nel signorile palazzo di via XX Settembre era occupato dai due cognati, la moglie di Borile, Franca Crespi, e i loro due figli. Già da un po’ di tempo i cinque avevano condiviso le stanze al secondo piano: forse, però, con il passare del tempo gli spazi erano diventati troppo stretti e la coabitazione si era fatta sempre più pesante, anche se di episodi particolari di violenza nessuno, neppure tra i vicini, se ne ricorda.
Secondo i primi riscontri, stando al racconto dell’omicida reo confesso, la tragedia si è consumata all’interno della camera da letto. Borile si sarebbe chiuso nella stanza per guardare la televisione e per mangiare un panino da solo. Non voleva condividere gli stessi spazi con il cognato, ma questo atteggiamento avrebbe scatenato la rabbia di Crespi che, sempre stando al suo racconto, lo avrebbe aggredito con un grosso coltello da cucina della lunghezza di una dozzina di centimetri.
Capire il motivo che ha armato la mano di Crespi è un esercizio molto complesso: forse non gli è andato giù che il cognato si fosse isolato lasciandolo da solo, spassandosela davanti alla Tv. Forse il televisore alto potrebbe averlo infastidito, oppure magari non accettava il fatto che il cognato fosse disoccupato e mantenuto dalla sua famiglia. Qualunque occasione, insomma, era buona per litigare. Un futile motivo ha così infiammato gli animi facendo scatenare l’inferno all’interno dell’appartamento.
Crespi, secondo la testimonianza del cognato, lo avrebbe ferito a una coscia. A quel punto Borile sarebbe riuscito a strappargli l’arma di mano e lo avrebbe colpito più volte – si parla di una ventina di fendenti – al torace infliggendoli diversi colpi che si sono rivelati fatali. Crespi si è accasciato a terra ormai senza vita. Il cognato si è subito reso conto di quello che era successo. Ha chiesto aiuto ai mezzi del 118 e si è costituito chiamando il 112. Sul posto è sopraggiunta una pattuglia dei carabinieri della stazione di Albizzate e i colleghi della Compagnia di Gallarate, coordinati dal capitano Alessandro Brunetti.
Il personale della Scientifica di Gallarate ha compiuto tutti i rilievi in modo da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il presunto omicida, che si è assunto la responsabilità di quanto accaduto, è stato arrestato per omicidio. Prima è stato accompagnato in ospedale per medicare le ferite di lieve entità che si è procurato nella fatale colluttazione.
© riproduzione riservata