New York, 6 ago. (TMNews) – Il braccio di ferro sull’innalzamento del tetto del debito americano, che si è protratto a Washington per mesi, è stato uno dei fattori chiave che hanno portato l’agenzia di rating Standard & Poor’s a tagliare la valutazione del debito degli Stati Uniti da “Aaa” a “Aa+” per la prima volta nella storia. A essere messo in dubbio, come ha spiegato la stessa agenzia, è la capacità dei politici americani di lavorare insieme per risolvere le questioni fiscali.
John Chambers, presidente della commissione rating di S&P, prevede che il debito americano continuerà a salire nonostante l’accordo per tagliare la spesa pubblica per almeno 2.100 miliardi di dollari in dieci anni. Inoltre, sebbene ulteriori passi verso la riduzione del deficit potrebbero migliorare l’outlook e spingere S&P a rivedere al rialzo il rating, la battaglia sul debito “lascia supporre che un ripensamento dell’agenzia sarà improbabile”.
Il Governo americano “non ha la stessa capacità propositiva per arrivare a soluzioni di lungo termine che mettano i conti americani su basi solide”, ha detto Chambers, a cui ha fatto eco David Beers, responsabile della divisione rating sul debito sovrano, secondo cui “l’anomalia politica di Washington è stata cruciale nel downgrade”, soprattutto alla luce del rischio rappresentato dall’incertezza politica.
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