È guerra ai “furbetti” delle case popolari. L’assessore ai servizi sociali Miriam Arabini ne ha già scovato più d’uno che, «pur risiedendo in un alloggio Aler, risulta proprietario di immobili in altre zone d’Italia»: presto questi nuclei familiari dovranno sloggiare dalla casa popolare.
«Costruire nuovi alloggi non serve, basta cacciare via chi ha il Mercedes in garage» il suggerimento dell’ex assessore Paola Reguzzoni.
Il tema è stato sollevato da un’interrogazione del Pd, prima firmataria Valentina Verga, sullo stato degli alloggi popolari in città. Il patrimonio complessivo di edilizia residenziale pubblica della città è composto da 1415 alloggi di proprietà dell’Aler e da 463 di proprietà comunale. Quelli effettivamente dati in affitto sono rispettivamente 1215 e 427, che significa che ben 200 appartamenti Aler e 36 del Comune sono oggi sfitti.
Dato che fa a pugni con quello dell’ultima graduatoria per l’assegnazione degli alloggi (risalente al 2015), dove sono risultati idonei 209 nuclei familiari, mentre solo 94 hanno ottenuto un appartamento.
Come a dire che il patrimonio di edilizia residenziale pubblica sarebbe in grado di soddisfare l’intero fabbisogno in città.
Aler e Comune però non stanno con le mani in mano, perché da un lato l’agenzia regionale sta intervenendo su 31 alloggi, ne sta per consegnare altri 59 già ristrutturati e prevede di adeguarne altri 34, facendo scendere così a 76 il dato degli alloggi effettivamente non utilizzabili in quanto vetusti. Dall’altro, il Comune ha avviato i lavori su 7 alloggi, mentre si propone di adeguare gli altri 29 nei prossimi mesi, grazie a fondi regionali ad hoc.
«Abbiamo dato mandato ad Agesp» fa sapere l’assessore ai lavori pubblici . Ma il suo predecessore, Reguzzoni (Lega), invoca «un monitoraggio» sull’occupazione degli alloggi, attraverso la «rendicontazione dei redditi Isee» per stanare chi non ha più i requisiti per l’accesso alle case popolari. «Prima di costruire nuovi alloggi – la proposta di Reguzzoni – sloggiamo chi li occupa ingiustamente, magari con il Mercedes in garage». Ma l’assessore ai servizi sociali Miriam Arabini si sta già muovendo in questa direzione per scovare i “furbetti”: «Tra i primi atti dal mio insediamento ho chiesto a mie spese delle visure catastali su alcuni assegnatari, scoprendo che alcuni risultano proprietari di immobili in altre zone d’Italia.
Questi alloggi verranno quanto prima liberati e assegnati a chi davvero se li merita».