Crisi/ Ue accelera passo,vertice straordinario G7 all’orizzonte

Bruxelles, 6 ago. (TMNews) – Una tregua breve per i dirigenti della zona euro. Appena due settimane dopo un vertice straordinario, l’Europa è costretta ad accelerare il passo di fronte al panico dei mercati, determinato dalla crisi del debito e dai timori sul rallentamento dell’economia. E altre turbolenze sono previste all’orizzonte.

L’agenzia Standard&Poor’s ha ritirato la tripla A agli Stati Uniti per la prima volta nella storia: un fatto che rischia di mettere ancora più pressione agli Stati fortemente indebitati.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ipotizzato ieri sera l’organizzazione “in qualche giorno” di un vertice anticipato dei ministri delle Finanze del G7, che riunisce Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia, Canada, Italia e Gran Bretagna. Questi Paesi potrebbero cercare un’azione coordinata, facendo per esempio appello alle loro banche centrali per calmare i mercati.

L’ipotesi di un vertice straordinario non è stata al momento confermata, ma i ministri finanziari e i governatori
delle banche centrali dei Paesi del G7 dovrebbero tenere nelle prossime ore una riunione telefonica, per discutere delle misure volte a stabilizzare la volatilità dei mercati innescata dai timori sul debito europeo.

Ieri, il commissario europeo agli affari economici, Olli Rehn, ha dichiarato che un coordinamento a livello di G7 e G20 sarebbe fondamentale per risolvere la crisi che attraversa la zona euro, attribuendo poi parte delle tensioni sui mercati alla situazione statunitense. In una settimana, la Borsa di Francoforte è crollata di 13 punti percentuali, quella di Londra di quasi 10 e quella di Parigi di 11. A Wall Street, l’indice Dow Jones ha perso il 5,75%, facendo registrare la sua peggiore settimana dal marzo 2009.

Per quanto riguarda la situazione del debito, le posizioni più a rischio sono quelle di Spagna e Italia. Ieri, Berlusconi ha annunciato che la manovra sarà anticipata, in modo da arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 (era previsto nel 2014).

Ma nella stessa zona euro non mancano i contrasti sui metodi per uscire dalla crisi. Oggi, il ministro dell’Economia tedesco, Philipp Rosler, si è dichiarato scettico sull’ipotesi avanzata dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, di rivalutare la capacità del Fondo europeo di sostegno, in modo da impedire il contagio.

Il capo dell’esecutivo europeo ha dichiarato che aumentare la capacità del Fondo è necessario: in questo momento, infatti, non può prestare più di 440 miliardi di euro, una cifra insufficiente per andare eventualmente in aiuto dell’Italia, la terza economia della zona euro ma anche il secondo Paese più indebitato.

(con fonte Afp)

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