I navigatori satellitari che indicano la postazione di autovelox e degli altri strumenti di controllo della velocità sono uguali agli anti-autovelox? Sono legali oppure no?
La polizia stradale specifica che: una sentenza della Corte di Cassazione la n. 12150 del 24 maggio conferma – così come previsto dall’art 45 del Codice della Strada, il divieto di utilizzo dei cosiddetti anti-autovelox. Con questo termine, entrato ormai nel linguaggio comune, si intendono però quegli strumenti che interferiscono con il buon funzionamento dei misuratori di velocità.
L’uso illecito di tali strumenti si configura anche quando il conducente dispone solo dell’apparecchio senza che questo lo avverta della presenza del posto di controllo.
Il divieto non riguarda i navigatori satellitari che invece dispongono della localizzazione degli autovelox e che segnalandone la presenza invitano il conducente alla prudenza. Questo anzi è un obiettivo perseguito anche dalla Polizia di Stato che proprio per cercare di garantire maggiore sicurezza sulle strade ha deciso di pubblicare sul sito le mappe di autovelox, tutor e altri strumenti che controllano la velocità. Il fatto che i conducenti per evitare la multa rallentino anche se solo per un breve tratto indicato dal “bip” può essere un modo per tutelare i conducenti.
Per chi utilizza invece i dispositivi che interferiscono con la strumentazione della Stradale la multa prevista va da 742 a 2.970 euro (oltre che alla confisca dell’oggetto).
e.marletta
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