VARESE I rifugi antiaerei, un mondo tutto da scoprire. E ieri l’hanno fatto 1.200 varesini, impegnati nella visita guidata dal Gruppo speleologico prealpino nel rifugio di via Lonati e in quello di viale dei Mille.
Realizzati nel corso del 1944, per offrire alla cittadinanza la possibilità di proteggersi dai possibili bombardamenti degli alleati durante la seconda guerra mondiale, con la fine della guerra, questi passaggi sotterranei persero la loro funzione rimanendo chiusi.
Presto furono dimenticati. Nel corso del 2011, per volontà dell’assessore alla Tutela Ambientale Stefano Clerici, fu aperto al pubblico il rifugio antiaereo di via Lonati, visitato da oltre 2.500 persone. Il rifugio di viale dei Mille, invece, non è mai stato aperto alla cittadinanza: oltre a essere un luogo di particolare interesse storico, al suo interno le infiltrazioni di acqua provenienti dai terreni collinari sovrastanti hanno determinato la formazione di centinaia di stalattiti calcaree, fenomeno alquanto raro anche nelle grotte.
Più capiente di quello in via Lonati, il rifugio antiaereo che giace sotto la collina di Biumo e sbocca in prossimità del cinema Nuovo poteva ospitare circa un migliaio di persone.
m.lualdi
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