Mancanza di personale: chiuse tutte le cancellerie dell’ufficio gip-gup del tribunale di Varese. Un cartello chiarissimo, sotto l’evidente scritta “chiuso”, ieri mattina ha accolto avvocati e personale amministrativo al secondo piano del palazzo di giustizia di piazza Cacciatori delle Alpi.
“Chiuso a causa della carenza di personale per gli adempimenti ordinari e della necessità di assistenza dei magistrati in udienza e per le attività urgenti. Rimarrà aperto al pubblico per tutte le istanze e per le richieste di accesso ai fascicoli il solo ufficio ricezione atti dalle 10 alle 13 di ogni giorno”.
È amara la ripresa dell’attività giudiziaria dopo la pausa estiva del tribunale di Varese: le cancellerie chiuse significano enormi difficoltà per gli avvocati difensori. «È un modo concreto di evidenziare un problema che tutti andiamo lamentando da mesi con allarme» spiega , presidente della camera penale di Varese, il cui consiglio con una delibera esplicita ha annunciato un’astensione di quattro giorni dei penalisti del capoluogo a causa della mancanza di risposte alle questioni sollevate.
«Nella nostra delibera abbiamo dichiarato che le cose sarebbero andate sempre peggio. Ci riferivamo esattamente a quanto accaduto questa mattina: cancellerie chiuse per mancanza di personale». Con conseguenti ritardi nello svolgimento di tutti i procedimenti e relativi disagi a carico degli interessati: i cittadini.
I penalisti nella stessa delibera hanno scritto come il problema minasse la garanzia del diritto di difesa. A luglio, dalla Corte d’Appello di Milano, era arrivato il sollecito ad affrontare la questione attraverso l’istituzione di un tavolo di lavoro al quale dovranno partecipare tutti i soggetti interessati al problema giustizia a Varese.
Ad oggi il tavolo non si è ancora riunito e non c’è una data fissata per la convocazione. , presidente del tribunale varesino spiega: «Il nuovo procuratore si è appena insediato. La procura è soggetto fondamentale per il tavolo di lavoro. Al più presto sarà individuata una data».
Sul fronte cancellerie chiuse, Piglionica aggiunge: «Non c’è una soluzione sul breve periodo. Anzi: con i concorsi bloccati dal 1999, cioè da 15 anni, non c’è soluzione nemmeno sul medio periodo».
Il presidente delinea uno scenario peggiorativo: «Su tutto il personale di cancelleria di Varese, una sola persona ha meno di 40 anni – dice Piglionica – Tutti gli altri sono oltre. C’è chi andrà in pensione. Personale che non viene sostituito: lo scoperto del 36% odierno è destinato ad aumentare». La camera penale ha proposto una razionalizzazione delle risorse esistenti.
«Purtroppo non ci sono uffici con personale in esubero da spostare – spiega il presidente – Che fare? Lasciamo il civile scoperto in favore del penale? Il settore fallimentare è seguito da un unico cancelliere. Una sola persona. Con i fallimenti che sono aumentati in un anno del 10% e i concordati preventivi che sono lievitati di oltre il 200%, sta compiendo dei miracoli».
Ci sarebbe la possibilità di integrare il personale attingendo agli elenchi provinciali dei cassintegrati. «Ma verrebbe a mancare garanzia della privacy – dice Piglionica – In quanto queste persone, a differenza dei cancellieri, non sono tenute al rispetto del segreto istruttorio».
«E, purtroppo, nella più recente normativa, datata 2014, questo accorgimento non è stato introdotto. Così come non è stata eliminata l’obbligatorietà della presenza di un cancelliere per il civile. Presenza che potrebbe invece essere ovviata con recupero di personale da destinare ad altri uffici».
© riproduzione riservata