– Ha avvicinato un pensionato di settantuno anni, tentando di raggirarlo con la tecnica inflazionata, ma troppo spesso efficace, dello specchietto rotto. Ma la truffa non è andata a segno. Si è trattato però solo di un caso, di una coincidenza fortuita. L’automobilista vittima del raggiro, infatti, non aveva con sé la somma richiesta dal truffatore.
A incastrarlo è stata la figlia che si è insospettita quando il genitore è tornato a casa accompagnato dall’automobilista
al quale avrebbe prodotto un danno. Ma andiamo con ordine. La tecnica è sempre la stessa: a un certo punto il pensionato ha incrociato il truffatore e ne sarebbe scaturito il finto botto che ha prodotto la solita messinscena teatrale, degna di un film di Totò. Il balordo ha finto di aver riportato un danno da un piccolo contatto tra le auto, mostrando lo specchietto divelto, ma ovviamente si trattava di una truffa. A quel punto i due automobilisti si sono fermati per la constatazione amichevole. E’ iniziato il solito balletto delle responsabilità: in tutto i modi il truffatore ha cercato di convincere il pensionato di aver prodotto lo schianto.
Il passo successivo è stato quello di rassicurarlo sull’aspetto economico: per evitare l’aumento del premio assicurativo e il fastidioso intervento delle Forze dell’ordine, si è detto disposto a conciliare su strada accettando una somma in contanti. Il tentativo però non è andato a buon fine perché il pensionato, ormai in balia della truffa, non aveva con sé la somma richiesta (duecento euro), e dunque lo ha pregato di seguirlo fino a casa (in zona Caiello), dove avrebbe saldato il suo debito.
Fortunatamente in casa era però presente la figlia di 34 anni, che insospettita (nel frattempo, di fronte a lei la richiesta era già scesa da duecento a centocinquanta euro), ha temporeggiato il più possibile e con una scusa ha infine avvertito il 113. A quel punto il truffatore, avendo intuito che le cose si stavano mettendo male, non ha potuto fare altro che svignarsela facendo perdere le sue tracce, prima dell’arrivo della Volante. Ma ormai il suo destino era segnato visto che la ragazza aveva recuperato il numero di targa dell’Alfa Romeo 147 a bordo della quale se l’era svignata. L’uomo, residente in Sicilia, ma di fatto senza fissa dimora è stato smascherato dagli agenti del commissariato di polizia di Gallarate che lo hanno denunciato per tentata truffa. Il consiglio delle forze dell’ordine è di mantenere sempre gli occhi aperti e di segnalare i movimenti sospetti.