– Sms, whatsapp, notifiche a raffica, chiamate da persone indesiderate. Il telefonino, a volte, può diventare un oggetto davvero molesto. E almeno una volta nella vita è capitato a tutti di pensare: ora lo prendo e lo lancio lontano.
Bene, non tutti sanno che il “lancio del telefonino” non è solo una tentazione nei maggior stress, ma una vera e propria disciplina sportiva, brevettata nel 2009 per l’Italia e l’Europa dall’imprenditore comasco .
E ieri, nello splendido verde dell’Oaks Wood Adventure Park di Quinzano San Pietro, vicino a Sumirago, è stata inaugurato il primo campo scuola europeo di “lancio del telefonino”. «Il mio scopo è quello di realizzare almeno 100 campi scuola in tutta Italia – fa sapere Galeazzi – così da poter organizzare un campionato italiano con i primi 50 lanciatori di ogni regione». Le regole del gioco sono molto semplici: si tratta di prendere in mano il cellulare (fornito dagli organizzatori) e lanciarlo il più
lontano possibile (l’attuale record è di 71,11 metri, una distanza davvero notevole).
Non ci sono limiti d’età né di genere: può partecipare chiunque. E il primo campo scuola è stato un successone: ieri a Quinzano si sono cimentati 295 lanciatori di ogni età (da 4 anni a 82), arrivati nel Varesotto anche da Lodi e Novara (molti di loro ne hanno sentito parlare in una trasmissione radiofonica di Radio Deejay).
Il più bravo è stato il 37enne muratore , di Sesto Calende, che ha scagliato il cellulare a 59,30 metri di distanza. «L’interesse è notevole, e molti partecipanti hanno promesso che torneranno ogni sabato e domenica per i prossimi incontri del campo scuola, che fino al 31 dicembre è gratuito».
La didattica sarà seguita dalla psicologa
per gli aspetti mentali, mentre la parte tecnica e fisica (stretching, risveglio muscolare degli arti superiori) sarà coordinata da
, presidente di Oak’s Wood. I telefonini – privi di batteria per non inquinare – saranno forniti dagli organizzatori (ogni cellulare pesa 66 grammi). Verranno anche raccolti dei cellulari inutilizzati, che saranno riciclati a scopo benefico (ad esempio: regalarli a chi, per mancanza di un lavoro, non se li può permettere).
«Lanciare il telefonino ha anche una funzione liberatoria – sottolinea Galeazzi (che è legale rappresentante di una catena di negozi di telefonia) – È un oggetto che serve a tutti, ma di cui troppo spesso tutti noi ne abusiamo. Io con i telefonini ci lavoro, e con loro ho un rapporto di amore/odio. Per la verità più odio che amore…». E come lui sono in tanti anche i varesini che in certe situazioni lancerebbero lontano il loro cellulare.
Il successo della disciplina è sorprendente: «Una gara sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, in Sicilia, è stata seguita da ben quattromila persone». Grazie al primo campo-scuola di Quinzano, la provincia di Varese può diventare l’epicentro di questa curiosa (e a quanto pare fortunata) attività sportiva in crescita.