«Tira un vento gelido di neocentrismo» La nuova provincia a Varese è già un flop

La nuova Provincia preoccupa gli amministratori locali, perché – come dice, presidente del consiglio regionale della Lombardia – «si respira un vento gelido di neocentrismo».

«Ci sono molte perplessità economiche – dice, sottosegretario alle Riforme Istituzionali della Regione, ieri allo Ster per un tavolo di confronto sulla nuova Provinca – Se il Governo non interverrà al più presto sul fronte dei finanziamenti, le Province avranno grosse difficoltà a esercitare le funzioni fondamentali che la stessa Legge Delrio assegna in via esclusiva alle Province».

«Si tratta di deleghe importanti, come ad esempio la manutenzione delle strade e delle scuole secondarie di secondo grado. È necessario che le risorse vengano assegnate, perché gli 800 chilometri di strade di Varese e provincia non si asfaltano con un tweet e i 75 edifici scolastici non si riscaldano con un tweet».

Il piano di riorganizzazione prevede di lasciare alla provincia di Varese quattro funzioni fondamentali, ovvero: l’edilizia scolastica, l’ambiente, la pianificazione territoriale e la viabilità.

Macroinsiemi in cui vi sono molte funzioni e deleghe. Per tutte bisognerà chiarire cosa rimarrà alla provincia e cosa farà capo ai comuni.

Tutto con un budget ridotto di più del 20 per cento, perché sono due anni che lo Stato trattiene le tasse sull’assicurazione automobilistica e sull’immatricolazione dei veicoli che i cittadini versano proprio per l’ente Provincia.

Con la differenza che se prima era la Regione a poter intervenire stanziando risorse, adesso la nuova Provincia dovrà farcela da sola.

Con il rischio che si inneschi il caos, con regioni e comuni non riescano più a definire chi deve fare cosa.

«La riforma degli enti locali parte dal presupposto che le economicità e la spending review siano più importanti del valore delle autonomie e della sussidiarietà – afferma Cattaneo – Questo meccanismo si sta traducendo in tagli di risorse che rendono impossibile agli enti locali garantire i servizi. Il rischio è che gli enti locali inneschino una guerra tra di loro, scaricando le responsabilità».

«In questa situazione di crisi e di difficoltà, la Lombardia deve poter costruire un modello originale di riforma degli enti locali, ispirato al principio della collaborazione. Dobbiamo difendere i comuni per il valore che hanno. Comuni e Regioni non devono beccarsi come i polli di Renzo finendo entrambi in pentola». Il tavolo di discussione che si riunito ieri al Pirellino voleva andare in questa direzione. Ma l’impressione è che ci potrebbero essere ripercussioni sulla vita quotidiana del cittadino.

«È come aver messo il tritolo sul principio di sussidiarietà – esclama , consigliere regionale di Fi – Dietro alla nuova provincia c’è la volontà scientifica di centralizzare a discapito degli enti locali e dei cittadini. Roma sarà sempre più potente».

La risposta è il «gioco di squadra»: «È necessario impegnarci tutti insieme – conclude l’assessore alla famiglia – Se mancheremo le risorse, la Regione aiuterà i comuni a trovare le giuste soluzioni, tentando di fare meglio spendendo meno, quindi migliorando».

«Innescheremo soluzioni virtuose, anche se quanto sta accadendo è delegittimante».

Varese

© riproduzione riservata