VARESE Altro che esubero di dipendenti. La nuova megaprovincia Varese-Como-Lecco avrà bisogno, secondo i parametri ministeriali, di molti più lavoratori di quanti ne verranno fuori dall’unione dei tre enti attuali. Esattamente, stando alle stime fatte dalle norme della spending review, ne mancheranno 953, il 74%, per raggiungere il rapporto di un dipendente ogni ottocentodieci abitanti, previsto dalla legge.
Un sospiro di sollievo, quindi, per gli impiegati che temevano di “esodare”. Ma una vera e propria “mazzata”
per le casse pubbliche. Alla faccia del riordino che avrebbe dovuto abbassare i costi delle pubbliche istituzioni.
Una polemica che non può non sollevare il presidente della Provincia di Varese Dario Galli (Lega), che ha sottolineato in questi mesi, più volte, come l’accorpamento non avrebbe ridotto le spese.
«È quello che qui da noi abbiamo sempre detto – sbotta – senza che nessuno, a livello romano, ci ascoltasse. Se si pensa che la media italiana è di un dipendente ogni mille abitanti, questa riforma peggiora ancora di più la situazione della spesa storica, anziché migliorarla. Qui a Varese, poi, abbiamo una media di un dipendente ogni duemila abitanti. Però eliminano la nostra provincia. Invece di andare a colpire gli enti che spendono e sprecano, ovvero quelli diffusi nel Sud».
Tra l’altro, sulla proposta lanciata ieri dal nuovo presidente dell’Upi di tagliare il riscaldamento nelle scuole come forma di protesta, Galli chiarisce: «Mi sarei aspettato una presa di posizione contro gli enti spreconi del Sud. Lanciare questa protesta non ha senso. Anche perché le Province che sanno amministrare bene, come la nostra, riescono a fare fronte ai propri doveri».
Gli abitanti della nuova provincia saranno 1.818.440. I dipendenti dovranno essere 2.245. Ne mancano 953. Oggi, i dipendenti a tempo indeterminato sono 1.292, di cui 390 a Como, 552 a Varese e 250 a Lecco, oltre ai precari.
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s.bartolini
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